domenica 21 maggio 2023
IL CIRCUITO DI BIELLA
domenica 14 maggio 2023
Elio De Angelis, pilota e gentiluomo
di Massimo Campi - Immagini © Raul Zacchè/Actualfoto
Elio De Angelis, nasceva a Roma
il 26 marzo del 1958. Aveva un grande talento, era veloce, era anche ricco e
con una grande educazione. Forse sarebbe finito a fare il compositore di
musica, come avrebbe voluto da giovane ed invece, appassionato di motori fin
dall’infanzia, a 14 anni cominciò a guidare i kart. Visti i brillanti
risultati conseguiti, tra cui la vittoria del titolo europeo nel 1976, la
famiglia decise di fargli continuare la carriera da pilota e il padre,
ricco costruttore e campione di motonautica, gli regalò una Chevron con
cui poté correre in Formula 3, ma non ricevette più alcun finanziamento
dai genitori.
Nel 1977 De Angelis è
campione italiano l’anno seguente passa in Formula 2, senza però ottenere grandi
risultati. Torna a gareggiare una tantum in Formula 3 a Montecarlo, vince con
la sua Chevron ed il successo gli apre le porte alla massima formula. Si fanno
avanti la Brabham di Bernie Ecclestone e Ken Tyrrell che gli offre inizialmente
un contratto per la futura stagione, ma poi improvvisamente l’ex boscaiolo si
tirò indietro. De Angelis fece causa alla scuderia, che perse, ma i soldi
ottenuti non furono sufficienti al romano nemmeno per pagarsi le spese legali. In
seguito Enzo Ferrari invitò il romano a Maranello inserendolo nel
programma giovani con la proposta di un sedile per la Minardi in Formula
2.
Il debutto in F.1 arriva nel 1979
con la Shadow di Don Nichols. De Angelis si paga il volante versando 25.000
dollari a gara, forniti da una serie di sponsor. Va forte, con i mezzi che
ha, lo nota Colin Chapman e gli offre un sedile di seconda guida per il
1980. De Angelis dimostra subito di saperci fare e con la squadra inglese
rimane sei stagioni e conquista due vittorie: nel 1982 in Austria e ad
Imola nel 1985. Subito entra in sintonia con Colin Chapman, ma il patron
della Lotus muore a fine del 1982 lasciando la squadra nella mani di Peter
Warr. Arriva un giovane Brasiliano, Ayrton Senna e De Angelis capisce
che è il momento di cambiare aria e va alla Brabham di Bernie Ecclestone
con Gordon Murray che aveva appena ideato la BT 55 sogliola, una monoposto
superpiatta, per sfruttare meglio l’effetto suolo, mossa del 4 cilindri BMW
Turbo che aveva una potenza mostruosa.
Il 14 maggio del 1986 De Angelis
è al volante della sua Brabham per una sessione di test al Paul Richard.
Sulla BT55 viene montato un nuovo alettone, sono appena passate le 11,30 del
mattino De Angelis parte per un giro lanciato, poco dopo si sente uno schianto,
la monoposto vola in aria, ricade, prende fuoco, il pilota è intrappolato
dentro, non c’è più nulla da fare. All’ingresso della veloce “Esse de la
Verriere” l’alettone della Brabham vola via, la monoposto perde aderenza ad
oltre 270 km/h, le fiamme incendiano anche un albero vicino alla pista e nessun
addetto antincendio è nelle vicinanze. Finisce così la favola di Elio De
Angelis, un pilota forte, veloce e gentiluomo.
lunedì 8 maggio 2023
Gilles a Monza: foto di Claudio Pezzoli
foto di © Claudio Pezzoli - New Reporter Press
riproduzione riservata

martedì 2 maggio 2023
Il debutto in Formula 1 della Dallara

martedì 28 marzo 2023
Tony Brise, una carriera breve dall’epilogo sfortunato
di Massimo Campi
foto © Raul Zacchè/Actualfoto
Tra i piloti britannici degli anni '70 una delle giovani promesse era Tony Brise. Nel suo palmares ci sono solamente 10 Gran Premi ma anche due campionati di Formula tre vinti in Inghilterra. Anthony William Brise nasce il 28 marzo 1952 a Erith, nel Kent, la benzina dei motori la respira sin da piccolo, suo padre, John Brise, è un allevatore di maiali ma anche un pilota da corsa, che ha vinto tre volte il campionato mondiale di stock car. Sia Tony che suo fratello Tim hanno mostrato interesse per il go-kart in giovane età e John Brise ha rinunciato al suo hobby per sostenerli economicamente nelle loro carriera.
Brise vinse il suo primo campionato britannico nel 1969 e l'anno successivo passò alle corse in monoposto, guidando una Elden MK8 Formula Ford. Nel 1971 si classificò secondo nel BOC British Formula Ford 1600 Championship. Nel 1972 Tony Brise è al volante di una Brabham BT28 del Team di Bernie Ecclestone, poi passa alla GRD 372 e diventa uno dei piloti di riferimento della categoria. Brise ha vinto due dei tre campionati britannici di Formula 3 nel 1973: conquista in John Player ed arriva a pari punti con Richard Robarts nel Lombard North Central. Alla fine della stagione ha vinto per la seconda volta un Grovenwood Award, condiviso con Tom Pryce.
Nel 1974 debutta con una March 733 nella serie MCD Formula Atlantic, vince la prima gara, ma a Snetterton distrugge la monoposto. Le sue prestazioni destano l'attenzione di Teddy Savory della Modus, che gli ha offre il volante di una sua monoposto. Con la Modus corre anche il GP Monaco di F.3 finendo secondo dietro Tom Pryce in una March 743. Brise va molto forte con la nuova vettura nel 1975, vincendo sei gare consecutive, a Snetterton, Oulton Park e due volte ciascuna a Brands Hatch e Silverstone , abbastanza per vincere il MCD International Formula Atlantic Championship. Dopo questi risultati, fu contattato da Frank Williams ad aprile, per fare il suo debutto in Formula 1 sostituendo Jacques Laffite .
Il debutto di Brise nella massima formula avviene il 27 aprile 1975 con la Williams al Gran Premio di Spagna al Montjuic Park, una gara difficile, segnata da scioperi per problemi di sicurezza, un numero elevato di incidenti e la morte di quattro spettatori. Brise è arrivato settimo a due giri dai primi, nonostante una collisione con Tom Pryce. Laffite tornò per il successivo Gran Premio di Monaco, retrocedendo Brise ancora una volta alla Formula Atlantic. Si aprono nuovamente le porte della Formula 1 con il Team Embassy Hill dove Brise sostituisce il campione inglese alla guida della sua monoposto.
Tony Brise dimostra di essere molto veloce e ci sono buone prospettive per il suo futuro, spesso supera in qualifica il compagno Alan Jones. Tutto sembra viaggiare nella giusta direzione ma il 29 novembre 1975, Hill e Brise, insieme ad Andy Smallman, il progettista del team, e tre meccanici del team, stavano tornando a Londra dal sud della Francia, dove stavano testando una nuova macchina da corsa, la GH2. Il Piper Aztec, un bimotore a sei posti pilotato da Hill, stava tentando di atterrare all'aeroporto di Elstree di notte in una fitta nebbia quando si è schiantato al suolo. Nessuno sull'aereo è rimasto vivo dall'impatto, Tony Brise aveva solo 23 anni.
giovedì 23 marzo 2023
1998: la Ferrari 333SP del Team Momo conquista Daytona e Sebring