lunedì 2 novembre 2020

IL MUSEO DELL’AUTOMOBILE DI SAN MARTINO


Nella pianura emiliana alle porte di Modena, ma già in provincia di Reggio Emilia, si trova il Museo dell’Automobile di S. Martino in Rio, perfettamente in sintonia con le atmosfere agresti e tranquille della zona, lontana dai ritmi frenetici della città. Il Museo dell’Auto nasce nel 1956, quando le automobili oggi considerate d’epoca non erano ancora state progettate e le auto che noi oggi denominiamo “storiche” erano solo vecchie. Oggi, dopo più di 50 anni, il Museo continua ad essere meta di tutti gli appassionati d’auto e dispone di una superficie espositiva di 650 mq dove si trovano una quarantina di vetture. 

Il primo nucleo di vetture venne radunato appunto a partire dal 1956 da Domenico Gentili (1922- 2001), imprenditore bolognese appassionato di automobili che le aveva raccolte in qua ed in là per l’Italia, ricoverandole nei cortili e sotto le tettoie della sua ditta, il saponificio Panigal di Borgo Panigale alle porte di Bologna, con l’obiettivo iniziale di utilizzarle come mezzo di propaganda, una scelta da pioniere del marketing, insomma. 
La storia di questo Museo inizia con una “Regina d’Africa” – così era chiamato l’autotreno 634 Fiat impiegato per la colonizzazione dell’Abissinia – che fece tappa alle porte di S. Martino in Rio con a bordo tre veicoli. Delle tre trasportate solo una è stata identificata con precisione: si trattava di una Fiat 509 berlina di tipo Weymann, con scocca in legno ricoperta di tela per conferire maggiore leggerezza all’insieme. 



Successivamente dato che la “collezione” cresceva, Gentili aveva accettato l’ospitalità offertagli da Giulio Campari, il compianto titolare della Campari & C. con sede a San Martino in Rio, che alla Panigal era legato da un contratto di fornitura, e dall’amicizia di Emilio Storchi Fermi, soprannominato “Barighin”, che venne coinvolto nell’avventura e riuscì ad imprimere al complesso della collezione ed al suo valore potenziale, un marchio originale tuttora; per valorizzare le macchine d’epoca di San Martino in Rio fece infatti nascere e crescere quella Istituzione che ancor oggi risponde al nome di Scuderia San Martino, dando impulso alla raccolta, ovvero al salvataggio ed alla messa in circolo di centinaia di pezzi, scovati un po’ dappertutto in giro per l’Italia. Barighin aveva uno spiccato senso estetico nel raccogliere vetture di pregio. 
Passarono anni però prima che le vetture raccolte trovassero sistemazione in un unico locale; infatti, il comune approvò solo nel 1965 il progetto di un capannone da adibire a vero e proprio Museo della collezione. Nel 1975 Barighin morì improvvisamente, lasciando sgomenti e disorientati i suoi soci e amici, che riuscirono a ridare vita al Museo nel 1981. 
Tra le auto più rappresentative ospitate dal Museo, annoveriamo le seguenti: Zedel, Aquila Italiana, Ansaldo 4H, Ford T, Fiat Ardita 522, MG TB. 
Il Museo ha custodito a lungo anche la 815 Auto Avio Costruzioni, la prima auto realizzata da Enzo Ferrari ed ora facente parte della Collezione Mario Righini. 

Il Museo fa parte di vari circuiti culturali e turistici ed assieme alla Scuderia San Martino è federato ASI e ne condivide lo statuto nel riconoscimento della cultura motoristica internazionale. È inoltre riconosciuto dalla Fia (Federazione Internazionale d’Automobile) e fa parte del progetto regionale per la valorizzazione del circuito museale motoristico della Regione Emilia – Romagna. 



LA SCUDERIA SAN MARTINO 

La Scuderia San Martino rappresenta ancora oggi il braccio armato del Museo, la sua parte operativa: il Presidente del Museo conserva le macchine, il Presidente della Scuderia le fa muovere, in un perfetto connubio. Si tratta di un Club federato ASI e in pochi anni ha incrementato gli iscritti raggiungendo la ragguardevole quota di un migliaio. 
I punti di forza maggiori della Scuderia sono sia la simpatia e disponibilità dei suoi soci, che l’efficienza e la competenza nello svolgere le pratiche automobilistiche. 
La Scuderia organizza le gite con grande affluenza, alle quali partecipano molti soci e collabora con diversi club limitrofi presenziando a loro raduni e cercando di unire maggiormente le forze per offrire servizi eccellenti agli appassionati. 
Punti fermi nel calendario rimangono la 1000 Miglia, Il Perdono di Canossa, la Cinque Province Vintage e le gite nei week-end. Partecipa anche a manifestazioni e fiere di settore come Motor Valley Fest, Modena Wheels – Motori, Tradizione e Innovazione, Motor Gallery, Fiera Auto e Moto d’Epoca di Padova, etc. 
La sede della Scuderia è presso il Museo stesso ed è ovvio che vivere una sede del genere non possa che far piacere ai soci ed amici della Scuderia. 
Importante è pure la collaborazione con le Amministrazioni comunali soprattutto per quanto riguarda le visite di gruppi e scolaresche. 

La Scuderia San Martino è stata presente alla Fiera Auto e Moto d’Epoca di Padova con un suo stand alla Hall 4 (Club ed Associazioni). L’allestimento esibiva una gigantografia delle sale del Museo dell’Automobile e tre veicoli sportivi: Una Aquila Italiana del 1910, una Matra Djet del 1964 e la DeLoeran GMC protagonista del film “Ritorno al Futuro”. Lo stand è stato visitato da moltissimi giovani, per lo più interessati proprio alla DeLorean. Tra gli ospiti anche Vittorio Sgarbi che non ha mancato di elogiare la parte artistica delle vetture. 

CONTATTI E ORARI DI APERTURA DEL MUSEO DELL’AUTOMOBILE DI SAN MARTINO 

Il Museo si trova in via Barbieri, 1242018 S. Martino in Rio (RE) 
Contatti: 0522 636133; info@museodellauto.it 

Orari di apertura 
Aperto ogni domenica dalle10:30-12:30 / 15.30 a 18:30 
Martedì e giovedì mattina dalle 9.00 alle 12.00 e tutti i lunedì sera dalle 21.00 alle 24.00 chiamando per appuntamento. 
Ogni venerdì dalle 21:00 a mezzanotte. 
Costo dell’ingresso: Euro 5,00.