domenica 8 novembre 2020

A Monza da sesti a secondi in GT Endurance, ma una penalità severa nega a Riccardo Agostini e Daniel Mancinelli uno scudetto



Monza (MB), 8 novembre 2020 - Perdere un titolo per 2"879 come è successo oggi a Riccardo Agostini e Daniel Mancinelli è già un motivo di amarezza, ma lo è ancora di più quando come a Monza il loro compagno di avventure Mattia Drudi ha tagliato il traguardo per primo, davanti alla Ferrari 488 di Fuoco, Rovera e Roda che si è aggiudicata lo scudetto Endurance 2020. All'equipaggio Ferrari è stata assegnata la vittoria perché alla R8 LMS è stata attribuita una penalità di 5" per un lievissimo contatto alla curva Parabolica con Jesse Krohn, che in quel momento si stava giocando il primo posto col romagnolo dell'Audi e con la Lamborghini di Danny Kroes. La BMW M6 GT3, presentatasi da leader in campionato in Brianza, ha effettuato una escursione nella ghiaia che l'ha fatta scendere al quarto posto, per poi fermarsi definitivamente al 75. giro. Superato a Lesmo il rivale della Lamborghini e passato in testa, Drudi aveva resistito alla rimonta di Antonio Fuoco, che si è avvicinato ma non ha passato la R8 LMS, né ne aveva la necessità visto che tenere il distacco sotto i 5" equivaleva a incamerare seconda vittoria stagionale e un titolo Endurance che i piloti Audi avevano riavvicinato in modo spettacolare oggi malgrado fossero partiti in sesta posizione, staccati di dieci punti dalla vetta.


Con la penalità comminata a Drudi e compagni e un podio rivelatosi inutile per consegnare il primo posto ad Agostini e Mancinelli è sfumato il lavoro iniziato oggi dal marchigiano, che partiva in seconda fila e si è trovato al via in un sandwich con due Lamborghini in lotta per il quarto posto. Una breve fase di safety car ha fatto sì che il gruppo di testa non si sia troppo allontanato da Mancinelli, che ha reso la vettura quando era sesto a poco più di 5" dal leader provvisorio. Il primo pit-stop ha giovato alla classifica Audi, tra i pochi equipaggi protagonisti a non avere handicap tempo, e così Agostini, interprete del secondo turno, si è inserito a chiudere un terzetto composto dalla Lamborghini di Kroes/Tujula/Nemoto e alla BMW di Comandini/Zug/Krohn, racchiuso in sei secondi a metà corsa. Il padovano ha tagliato il divario dalla prima posizione fino a poco più di 2" dalla Huracan al momento di cedere il volante a Drudi. Il pilota di Misano Adriatico è rientrato in pista per la terza ora di gara al secondo posto, dietro alla Lamborghini di Kroes ma precedendo la M6 del finlandese. I tre per due giri hanno dato vita a uno spettacolo avvincente fatto di sorpassi e staccate, ma alla curva Parabolica Drudi si è trovato in mezzo a un incrocio di traiettorie dei rivali della Lamborghini e della BMW che non gli ha permesso di evitare di sfiorare (sfiorare nel senso che non c'erano tracce sulle carrozzerie) la vettura di Krohn che da quell'istante è scivolato indietro e poco dopo fuori gara. La direzione gara a manifestazione in corso, senza poter sentire il pilota impegnato a giocarsi il primo posto, ha optato per un provvedimento drastico che ha aperto le porta al capovolgimento della sorte del Campionato Endurance, solo per pochi minuti in mano ad Agostini e Mancinelli che certo non lo avrebbero meritato meno di chi finirà nell'albo d'oro.


Credits: Audi Sport Italia-Ufficio Stampa