sabato 24 ottobre 2020

TAGLIO DEL NASTRO AD AUTO E MOTO D’EPOCA: A PADOVA SCOMMESSA VINTA

Padova, 23 ottobre. Una scommessa vinta. Il taglio del nastro e lo scongiurato pericolo di stop a questa 37esima edizione del salone Auto e Moto d’Epoca di Padova sono stati la riprova che economia e sicurezza possono convivere anche in questi tempi all’insegna di Covid-19. Un vero metro di misura della determinazione degli organizzatori che sono riusciti a radunare nei padiglioni capolavori del passato e anteprime del futuro e a portare diverse mostre di grande qualità e valore come L’ordinario diventa straordinario, organizzata insieme ad Aci Storico nel padiglione 3, con dieci modelli unici, tra cui la D46 che Nuvolari guidò senza volante. La mostra L’uomo che ha sconfitto i giganti: 20 modelli che hanno cambiato la storia dello sport a due ruote provenienti dalla collezione delle Moto dei Miti di Genesio Bevilacqua. E, ancora, la mostra dedicata ai prototipi da leggenda Porsche tra cui la Porsche 917 del 1969 guidata da Steve McQueen durante le ricognizioni per il film ‘Le 24 ore di Le Mans’.

Soddisfatti gli organizzatori e le autorità locali:

“È stata un’impresa titanica - ha dichiarato Mario Carlo Baccaglini, patron di Intermeeting - Nulla era scontato, ma grazie soprattutto agli uomini e donne che hanno lavorato a questo appuntamento, grazie a Fiera di Padova e a tutti gli espositori, al mondo dei ricambi e dei club, siamo riusciti a raccogliere una qualità altissima di prodotto e Padova, ancora una volta, si conferma un appuntamento importante nel mondo dell’auto in Italia e in Europa”.

“Siamo riusciti a compiere ciò che sembrava impossibile. – ha affermato Antonio Santocono, Presidente della Fiera di Padova – E anche se gli afflussi non saranno quelli di altri anni, anche a causa della difficoltà di molti stranieri di raggiungerci, siamo soddisfatti di essere qui oggi, in un periodo di innegabile difficoltà per tutto il mondo fieristico”.

“Auto e moto d’epoca è stata una prova di coraggio – ha rimarcato il vicesindaco Andrea Micalizzi - Salvare le attività economiche nel rispetto delle normative è possibile. Fiera di Padova deve rimanere centro nevralgico per la città, un suo punto vitale”.

“Oggi è un sogno che si realizza. – ha aggiunto Fabio Bui, Presidente della Provincia di Padova - Potevamo fermarci e rassegnarci al virus, invece non ci siamo arresi. Non possiamo chiudere tutto, nelle difficoltà dobbiamo riuscire a cogliere opportunità per rilanciare il territorio”.

“Padova si conferma città dell’auto – ha detto Luigino Baldan, Presidente di AC Padova – Abbiamo un magnifico centro congressi che sta per essere completato e abbiamo tanto da dire in merito a micro-mobilità, auto elettrica e guida assistita”.

“In questa situazione d’emergenza – ha concluso Alberto Scuro, Presidente ASI - mi ha colpito il senso di responsabilità con cui gli appassionati hanno partecipato, determinati a voler mantenere vivo questo mondo di passione. Siamo stati capaci di portare alcuni modelli straordinari come quelli della collezione Morbidelli”

Così, anche quest’anno, cuore del salone è il mercato delle auto, che tra dealer specializzati e privati riesce a coprire tutto il mondo della storia e della cultura dei motori. Una carrellata di modelli in esposizione dove storia, cultura, innovazione ed ingegno si fondono. Ricambi e automobilia. Vecchie targhe, libretti del secolo scorso, cruscotti, volanti, contachilometri, spinterogeni, bulloni, cerchi e insegne: un padiglione intero dedicato ai ricambisti con un’infinità di oggetti da scoprire, acquistare o anche solo ammirare. E la passione continua tra i tanti club storici presenti, da sempre uno dei motori del Salone. Si celebrano, infine, molti anniversari: i 110 anni di Alfa Romeo e gli 85 del marchio Jaguar; i 60 di Lancia Flavia e i 50 di Range Rover, solo per citarne alcuni.