venerdì 17 gennaio 2020

Motor Bike Expo 2020, un grande pubblico premia il Salone delle due ruote


La seconda giornata di Motor Bike Expo 2020 ha confermato la tendenza già mostrata dal giovedì di apertura, con un notevole afflusso di visitatori e le numerose attività e proposte nei padiglioni e nelle aree esterne che, com'è abituale per MBE, sono andate ad aggiungersi all'esposizione statica.

I loro volti sorridenti (e a loro volta capaci di suscitare sorrisi) hanno inequivocabilmente identificato, tra gli altri, i due ospiti "a sorpresa" del venerdì. L'ex campione del mondo della GP 250, Marco Melandri, che il 1° novembre 2019 ha ufficialmente concluso la propria straordinaria carriera di pilota, si è dichiarato ammirato dalle moto custom: "All'inizio per me esistevano solo le moto da corsa. Poi, col tempo, ho cominciato ad apprezzare la tecnica delle personalizzazioni: MBE dà spazio all'inventiva, alla creatività, molte delle moto esposte quest'anno fanno pensare più all'arte che non ad un lavoro di meccanica". E a Giovanni Di Pillo, che gli ha espresso il dispiacere degli appassionati italiani per il ritiro dalle competizioni, con grande serenità Melandri ha risposto: "Bisogna guardare la realtà, capire le opportunità e quello che si può fare: dal 1° novembre ho ripreso a dormire e a sorridere, sono strafelice".

Campione di simpatia e capace di esprimere un umorismo raffinato e un po' malinconico, Massimo Boldi è stato ospite della seconda giornata di MBE 2020 in virtù della profonda amicizia che lo lega a Silverbone, la gioielleria che produce monili in stile custom - e che dalla prima edizione realizza il premio per l'MBE Award. Il popolarissimo attore ha detto di aver visto nei padiglioni "cose straordinarie che avevo visto prima solo in America. Non solo moto, anche caschi e gioielli in stile custom". Sull'onda dei ricordi, Boldi ha intrecciato quello di un Motom a 3 marce (e poi di un Ciao) con quello delle prime esperienze musicali nei New Dada. "Sono arrivato alla mia professione grazie alla batteria e al gruppo musicale in cui suonavo. Ci affacciammo al Derby Club, conoscemmo grandi artisti come Dario Fo, Enzo Jannacci, Giorgio Gaber e Renato Pozzetto, loro mi presero in braccio e mi dissero: il tuo posto non è alla batteria, ma sul palcoscenico". Infine l'attore ha voluto rivolgere un pensiero ammirato a Michele Alboreto, a cui era legato da una parentela non diretta, ma soprattutto da profonda amicizia ed ammirazione: "Era un gran pilota, ma anche un grande uomo".

Sul Main Stage del Pad. 1, davanti a un folto pubblico di biker e appassionati di custom, il Motor Bike Expo ha incoronato la special più bella del Salone assegnando il prestigioso MBE Award 2020. La giuria, composta da "guest star" internazionali del settore, ha selezionato una rosa di finaliste dallo stile eterogeneo: dal revival storico delle basi meccaniche di inizio Novecento al Chicano, dai chopper anni Settanta fino ai custom più moderni. Al cospetto delle forme sinuose e al fascino luccicante espresso dalla "Ad Maiora", costruita da Andrea Radaelli di Radikal Chopper, nessuno dei giudici ha avuto dubbi: la più bella del Motor Bike Expo è lei. La one-off dell'artigiano milanese ha lasciato tutti a bocca aperta: "Sono partito davvero da un foglio bianco – ha raccontato Radaelli al momento della premiazione – con l'intenzione di esporre qui a Verona, per la prima volta, una mia special che non fosse su base Harley-Davidson. Così ho preso una BMW R 1100 S con motore boxer e l'ho smontata completamente, per cambiarla fino al più piccolo dettaglio". Il risultato è un mezzo filante che fa sfoggio di competenza e creatività. Un altro bel "colpo" portato a segno da Radaelli, ormai noto ed apprezzato in tutto il mondo, che torna a casa con un buono spesa Zodiac di 1.500 euro e il monile celebrativo "MBE Award 2020" creato appositamente da Silverbone.

Il Motor Bike Expo si conferma l'evento moto italiano dal quale emergono le tendenze più in voga nel mondo custom e special. È sufficiente un giro fra i padiglioni affollati di motociclette uniche, per notare come un nuovo stile stia prendendo piede tra i customizzatori. Che sempre più spesso sono chiamati dai clienti a realizzare motociclette sempre più performanti, ma anche appaganti dal punto di vista dinamico. Si chiama Club Style la nuova estetica custom che sta trovando sempre maggiore apprezzamento anche in Europa. Ha avuto origine negli States, sull'onda del successo ottenuto dalla serie TV "Sons of Anarchy", ed è così denominato per la particolare preparazione delle Harley- Davidson – Dyna soprattutto - utilizzate dai membri dei Motorcycle Club onepercenter californiani. A questo stile di special influenzato da personalità come Arlen Ness e Kirk Taylor, che privilegia la performance ed è caratterizzato esteticamente da cupolini protettivi e manubri alti, sono dedicati a Verona ben due distinti bike show. Quello promosso dal marchio italo-californiano Chopper Kings Clothing, al Pad. 3, ha messo insieme alcuni dei maggiori produttori di abbigliamento e accessori rinomati nel Club Style, come Fueling, Speed Merchant, Bassani Xhaust e lo stesso Kirk Taylor, che mettono in palio un montepremi di ben 7.000 euro. Sarà assegnato nel corso della premiazione in programma sabato alle 17.30. Al Pad. 1, il bike show della rivista Low Ride ha dedicato una categoria intera a questa nuova tendenza. La Club Style migliore sarà premiata domenica pomeriggio a partire dalle 16 sul Main Stage.
 
Gli specialisti della selleria in cuoio Wild Hog hanno presentato la serie limitata della custom “Terence Hill”, realizzata in omaggio al popolare attore che è anche affezionato cliente dell’officina emiliana. Questa Harley-Davidson Softail Deluxe, realizzata in collaborazione con la concessionaria Harley-Davidson Motorfan Riccione, è stata ridisegnata dalla stessa Wild Hog, che l’ha impreziosita con dettagli in cuoio quali la sella, le bisacce e la borraccia. Terence Hill autograferà personalmente ciascuna delle motociclette che portano il suo nome. L’esemplare 01 di questa Limited Edition è visibile - e in vendita - proprio nello stand di Wild Hog al Pad. 2.

- FOTO DAVIDE STORI