martedì 7 ottobre 2014

CMAE: Marco e Riccardo Leva su Alfa Romeo Giulietta Spider del ’56 sono i vincitori dell'8° Trofeo Milano




Si è conclusa con la premiazione nel Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco la 8^ edizione del Trofeo Milano organizzato dal CMAE: vincitore l'equipaggio #43, formato da Marco e Riccardo Leva, rispettivamente padre e figlio, alla guida di un rarissimo modello di Alfa Romeo Giulietta Spider del '56 facente parte del primo lotto prodotto.
Questa edizione della manifestazione, organizzata come tradizione dal CMAE ‐ Club Milanese Automotoveicoli d’Epoca, è stata un vero successo di pubblico. Piu di 10 mila visitatori, tra appassionati e curiosi, hanno ammirato le 33 motociclette e le 110 auto esposte nella Piazza d'Armi del Castello, 35 delle quali anteguerra, costruite tra i primi del ‘900 agli anni ‘70. La giornata è stata intensa ma piena di soddisfazioni per gli organizzatori, per gli equipaggi, ma anche per i numerosi milanesi intervenuti per assistere all'evento: culmine della serata la premiazione, che si è svolta nella suggestiva cornice del Cortile della Rocchetta.


Prima classificata assoluta della 8^ edizione è, come detto, la Giulietta Spider del ‘56, della scuderia CMAE, condotta dall'equipaggio formato da Marco Leva e Riccardo Leva: al team vincitore va il fiocco terminale di un'antica guglia del Duomo di Milano, che dopo 300 anni è stata smontata e concessa in comodato d'uso ventennale dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano al Club Milanese Automotoveicoli d’Epoca per rappresentare il Trofeo Milano. La guglia rimane quindi a Milano per il secondo anno consecutivo dato che il premio è stato vinto da un'auto appartenente al Club Milanese, fra i più antichi d'Italia. Al secondo posto, con il numero #44, si sono piazzati Mauro e Mikaela Praga su Fiat 1100 TV del 56 mentre al terzo posto sono arrivati Mauro Bonfante con Cinzia Bruno a bordo della vettura #41, una Fiat 1100 – 103 del ’56.
Premiate inoltre alcune categorie tra le quali la vettura più vecchia: una Lancia Theta del 1914 e la vettura milanese più rappresentativa: una Alfa Romeo 6C 1750 GTC carrozzata Sala del ’32.
Va sottolineato il fatto che, durante questa manifestazione, ben 7 equipaggi fossero completamente femminili e che fossero presenti ben 25 modelli unici di Alfa Romeo, dall’anno 1932 al ’75, a rappresentare i migliori modelli della produzione italiana Alfa Romeo.

Il Trofeo viene oproposto ogni anno dal CMAE con l'obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza verso la cultura automobilistica e le auto d'epoca, come ha sottolineato al termine della giornata il presidente Marco Galassi: "Il Trofeo Milano è organizzato non solo per coinvolgere e diffondere la cultura dell’automotive tra appassionati e neofiti, ma anche per mettere a disposizione la città di Milano, con la sua storia e le sue bellezze artistiche. Quest’anno, abbiamo deciso di creare un ponte tra passato e futuro, coinvolgendo due luoghi così diversi tra loro ma uniti da un legame indissolubile come la modernissima Piazza Città di Lombardia, sede della Regione Lombardia che ha ospitato la partenza e il trecentesco Castello Sforzesco, meta di arrivo delle vetture. Gli equipaggi, impegnati a sfidarsi in nome della sana competizione e dello spirito sportivo, hanno avuto modo di conoscere ben due realtà del capoluogo lombardo: quella cittadina e quella rurale della provincia, toccando con mano e assaporando i prodotti biologici di Cascina Guzzafame”.

Il Club Milanese Automotoveicoli d’Epoca ringrazia per la collaborazione e la disponibilità i numerosi partner che hanno contribuito all’ottima riuscita dell’iniziativa: il Comune di Milano, che ha generosamente concesso gli spazi del Castello, la Regione Lombardia, la Provincia e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, i Vigili del Fuoco, la Polizia Locale in alta uniforme, la Polizia di Stato, l'Associazione Nazionale dei Carabinieri, la Banda della Polizia Locale, che ha rallegrato le attività pomeridiane con un indimenticabile concerto dal vivo, e i volontari della Protezione Civile per l’instancabile lavoro svolto durante la giornata.