venerdì 22 dicembre 2017

La memoria in tratti di matita: Castellotti, la leggenda è oltre il traguardo


> di Luciano Passoni

All’ingresso della via qualche passante si ritrae sorpreso dallo stridore dei pneumatici sulla pietra ruvida. Lo sguardo incrocia il sorriso quasi beffardo, severo ma gentile del pilota, le cui mani sicure e forti, comandate dalla mente e dal cuore, dirigono un suono inconfondibile e cupo che si alza, si infrange e rimbalza tra le pareti dei palazzi. La Ferrari arriva improvvisa, come sbucata da una nuvola di nebbia padana, e si ferma docile e precisa agli ordini del suo cavaliere. Le anime antiche della città: poeti, musicisti e pittori, osservano stupiti dal cielo. Quale splendido insieme sarebbe per raccontare e descrivere, con la loro arte: le rime, la musica e la pittura le gesta, le avventure e le imprese di questo figlio, con questo nuovo vessillo, rosso e giallo, che porta alto il nome e i colori di Lodi. Eugenio scende, la gente si ritrae in silenzio, ammutolita e rispettosa. Adesso è qui, seduto in mezzo a noi e tutto può cominciare. Il ricordo e la memoria in tratti di matita: Castellotti, la leggenda oltre il traguardo.

Frutto del disegnatore e vignettista Alessandro Colonna, il libro a fumetti ripercorre la vita e la carriera sportiva di Eugenio Castellotti, indimenticato pilota automobilistico lodigiano. Nella cornice della sede della Banca Centropadana viene presentata l’opera realizzata a cura del Cams Eugenio Castellotti. La serata comincia con la breve introduzione di saluto di Maurizio Amadio del Club Castellotti, prosegue con il commento del Presidente della BCC, Serafino Bassanetti, che sottolinea l’impegno e il contributo della Banca nella valorizzazione del territorio, passando anche attraverso i personaggi più rappresentativi. 
Alvaro Corrù, presidente del Club, rappresenta l’orgoglio del sodalizio e di tutti gli iscritti per questa pubblicazione destinata a quanti hanno conosciuto l’uomo, il pilota, ma soprattutto ad approfondirne la conoscenza a coloro, specialmente giovani, che si avvicinano per la prima volta con interesse a questo sport. 

E’ poi la volta di Cesare De Agostini a tracciare con incredibile efficacia il profilo, più umano che sportivo, del grande pilota. Una storia di ieri che ancora oggi è incredibilmente attuale. Le sue intense parole sono una descrizione che porta Eugenio insieme al numerosissimo pubblico, accanto ad ognuno dei presenti. Viene da volgere lo sguardo intorno e cercarne la figura. A tanto riescono le parole del grande giornalista e scrittore. Cesare è Omero che canta Ettore. Da consumato attore non legge, declama e recita introducendo nella sala una commovente emozione. La sua voce investe tutti i nostri sentimenti ed i sensi, sentiamo e vediamo immagini reali che scorrono dal nostro cuore agli occhi. – Io non l’ho conosciuto ma gli voglio bene-. Poche e semplici parole che esprimono tutta la passione, oltre alla competenza, di un uomo verso un altro uomo, un ragazzo che a soli 26 anni, vissuti intensamente, si è incamminato verso la leggenda. Il finale spetta di dovere ad Alessandro Colonna, forse è proprio in questi momenti che un autore comprende quanto importante sia la sua opera. Un interesse nato quasi per caso che poi guida la mano come una forza misteriosa a far nascere quelle parole e quelle immagini. Scorrono sullo schermo le vignette e l’analisi non può essere solo di semplice tecnica. Ciò che prende vita non sono solo tratti di matita a riempire delle pagine, è l’anima di un artista che svolge un compito: raccontare una storia, una vita, che rimanga memoria e non solo ricordo.

- nella foto, da sinistra, Serafino Bassanetti, presidente BCC; il giornalista e scrittore Cesare De Agostini; Alvaro Corrù, presidente del Club Castellotti; Alessandro Colonna; Maurizio Amadio del Club Castellotti