martedì 26 marzo 2024

AUTOMOBILE CLUB MILANO HA PREMIATO I SOCI SPORTIVI. PRESENTATO IL VOLUME “SENNA E PROST” DI UMBERTO ZAPELLONI



Milano, 26 marzo 2024 - Nella storica sede di Corso Venezia, Automobile Club Milano ha celebrato vittorie, onorevoli piazzamenti e meriti agonistici dei suoi Associati che gareggiano con Licenza sportiva ACM. Sono stati oltre cento i premi consegnati ieri sera a piloti e ufficiali di gara: coppe, targhe e pergamene come segno di riconoscenza della loro attività agonistica nel corso del 2023. Prima della cerimonia il giornalista e scrittore Umberto Zapelloni ha presentato il libro “Senna e Prost” (66thand2nd editore).

“Ringrazio Umberto Zapelloni per averci fatto rivivere, con il libro, il duello più combattuto nella storia della Formula 1, quello tra Ayrton Senna e Alain Prost. Due piloti che si sono odiati e ostacolati, che hanno suscitato polemiche e provato rancori. Alla fine, quando Prost si è ritirato, Senna continuava a cercarlo perché senza quella rivalità si sentiva vuoto, tanto che l’ultima frase pronunciata via radio prima di morire, 30 anni fa a Imola, è stata: Alain mi manchi”, ha affermato nel suo saluto il presidente di AC Milano Geronimo La Russa, che poi ha proseguito:

“A giugno si concludono le celebrazioni per festeggiare i 120 anni di Automobile Club Milano. Siamo orgogliosi della nostra storia, di aver costruito e gestito l'Autodromo di Monza, di essere stati sempre protagonisti in questo secolo di Motorsport con i nostri licenziati e con i nostri commissari. Oggi siamo particolarmente felici di salutare qui, nella Casa degli Automobilisti, coloro che hanno tenuto alta la nostra bandiera su strade e piste, in Italia e nel mondo. I loro successi confermano la grande vocazione motoristica del nostro territorio che ha regalato alla Formula 1 ben quindici piloti, uno dei quali, Alberto Ascari, è l’ultimo italiano ad avere vinto il titolo iridato di Formula 1”, ha concluso Geronimo La Russa.



Vittoria di Paradisi e Guerci al Memorial Castellotti



Si è concluso con la bella vittoria di Roberto Paradisi e Matteo Guerci il XXVIII Memorial Castellotti, gara di regolarità ancora una volta di grande spessore per i concorrenti e per il pubblico di appassionati che, dalla partenza in centro a Lodi, ha seguito il passaggio delle 90 vetture in gara, con un buon numero di modelli anteguerra. 

Paradisi e Guerci, in gran spolvero sulla loro Fiat 850 Sport Coupè con i colori della Scuderia Eugenio Castellotti, hanno vinto il duello “piacentino” con un sempre consistente Gianmario Fontanella, con Annamaria Covelli alle note su Lancia Lambda Casaro del CPAE Piacenza, che dopo le 60 prove in programma tra Lodi, Codogno e dintorni, ha accusato un ritardo di 54,81 penalità. Completa il podio assoluto l’equipaggio del VCC Como con Mauro Bonfante e Cinzia Bruno su Fiat 110/103 con 77,46 penalità in più dei vincitori.
Hanno concluso a ridosso del podio, con ritardi contenuti, Sergio Mazzoleni e Edrisio Carrara su MG TB del Club Orobico e Andrea Malucelli e Monica Bernuzzi su Lancia Beta Montecarlo della Scuderia Castellotti.
Buon sesto posto finale per il primo dei tre equipaggi in gara per il Progetto MITE con Angelo Seneci e Elisabetta Russo su una Innocenti Mini Cooper 1300.
La Coppa delle Dame è andata a Daniela e Milena Guaita del Club Orobico su Lancia Appia, che hanno preceduto Rossella Torri e Caterina Vagliani su Autobianchi A112 e Ornella Bestetti e Cristina Colombo su Lancia Fulvia Coupè Rallye.
Soddisfazione per gli organizzatori lodigiani anche dalla classifica riservata alle scuderie che vede appunto al primo posto la Castellotti davanti al Progetto MITE e al CPAE Piacenza.

Per i vincitori del Memorial Castellotti anche il primo posto della graduatoria "under 31", per Gianmario Fontanella e Annamaria Covelli la prima posizione  del Raggruppamento C.
Il Memorial Castellotti ha inaugurato la seconda edizione del “Challenge della Solidarietà Interclub ASI Lombardia” ed era inoltre valido per il Trofeo Nazionale Trofeo Formula Crono ASI con strumentazione libera.

Foto Scuderia Castellotti - Riproduzione riservata











F1/Hockenheim 1982, l’ultimo giro di Didier Pironi



> di Massimo Campi

> foto di Raul Zacchè/Actualfoto


Pioveva forte, quel giorno ad Hockenheim. Era il sette agosto e la rossa del francese vola sulla testa della Renault di Alain Prost nascosta da una nube d'acqua. E' la fine della carriera di Didier Pironi, tenace figlio di immigrati friulani che aveva le corse nel sangue. La sua vita non terminerà con questo schianto, ma si concluderà drammaticamente cinque anni dopo sempre a causa dell'acqua, ma in una gara di offshore.


Didier Pironi era nato il 26 Marzo 1952 a Villecresnes, un piccolo comune nella valle della Marna da genitori italiani originari del Friuli ed emigrati in Francia per lavoro. Lo sport lo aveva nel sangue, prima il nuoto, poi scopre i motori contagiato dal cugino José Dolhem che correva con le Lotus Seven. Didier si iscrisse così nel 1972 al volante Elf promosso dall'omonima compagnia petrolifera per trovare nuovi talenti dell'automobilismo transalpino e vince l'ambito trofeo al primo tentativo. 

Parte la sua carriera, F.Renault, F.3, F.2 ed infine la massima formula con l'ingresso nel circus iridato. Tyrrell, Ligier, Renault, infine Enzo Ferrari che scelse Pironi come compagno di Villeneuve al Cavallino Rampante in sostituzione del pensionato Scheckter.


Mauro Forghieri, con Harwey Postlethwaite, nel 1982 realizzano la nuova la 126 C2 una vettura nata bene, pronta per vincere il titolo mondiale. Ma sulla Ferrari aleggia un alone di sfortuna, il dramma inizia nel G.P. di San Marino, con la  lotta tra Villeneuve e Pironi. Vince il francese, per il canadese è un grave tradimento, il dramma di Zolder con la rossa di Villeneuve che vola sulle ruote di Jochen Mass segnerà gravemente la stagione di Maranello. La Ferrari in segno di lutto si ritira dalla gara, tutti gli occhi sono puntati su Pironi nel successivo G.P. di Montecarlo, con il francese che aveva addosso tutta la pressione della stampa e dei media per le vicende appena successe. Negli ultimi giri piove, Pironi si ritrova senza benzina sotto al tunnel, vince un incredulo Riccardo Patrese dopo essersi girato sull'asfalto viscido. Pironi venne comunque classificato secondo e salì ancora sul podio, incamerando punti importanti per la classifica del mondiale.

La stagione di Didier prosegue con un terzo posto a Detroit, poi in Canada con un nuovo dramma. Pironi conquista la pole sul tracciato canadese, ma al via brucia la frizione, rimane al palo con le macchine che cercano di evitarlo. Tragicamente non tutti riescono a passare la Rossa numero 28: Riccardo Paletti, in fondo allo schieramento è alla sua prima partenza in un GP con la Osella. L'urto è tremendo, Pironi è illeso e cerca subito di aiutare i marshalls canadesi ad estrarre lo sfortunato pilota milanese dai rottami della sua monoposto. La benzina sul motore rovente si incendia. Le fiamme vengono subito domate, ma per Paletti ci sono poche speranze infatti spirerà subito dopo il suo arrivo in ospedale. Didier riparte con il muletto, ma i problemi con l'accensione lo relegano ad un modesto nono posto finale. La malasorte continua ad aleggiare sulla squadra di Maranello e durante un'altra sessione di test al Paul Ricard, Pironi esce di pista a causa della rottura di una sospensione ad oltre 280 km/h. la vettura è distrutta, il francese se la cava con una costola incrinata e qualche escoriazione. Finalmente a Zandvoort, Pironi ottiene una vittoria schiacciante dopo essere partito dalla terza piazza. Seguono il secondo posto a Brands Hatch e il terzo nel GP di casa al Paul Ricard con il pilota transalpino in testa alla classifica iridata con 9 punti di vantaggio su John Watson della McLaren.


In agosto si corre in Germania, sul veloce circuito dell'Hockenheim Ring. Piove a dirotto durante la prove, la Good Year porta per la Ferrari le nuove gomme rain. La rossa 126 C2 vola sull'acqua, sembra che corra sull'asciutto tanto è il vantaggio. Pironi dopo aver completato un giro veloce rallenta e per agevolare il sorpasso da parte della Williams di Derek Daly si fa da parte uscendo di traiettoria, ma davanti procede molto lentamente la Renault di Prost avvolta in una nube d'acqua. Pironi non la vede, l'impatto è inevitabile: la 126 C2 vola e si ribalta più volte spezzandosi in due all'altezza della centina degli strumenti, finendo la sua corsa a bordo pista. Pironi è intrappolato fra le lamiere, è cosciente e urla come un matto che lo portino via di lì, teme che la vettura si incendi. La scena è agghiacciante, Didier ha le gambe malamente fratturate ed è sotto choc.


Gli addetti al soccorso impiegheranno venti minuti per estrarlo dai rottami della Ferrari. La corsa in ospedale è rapida e solo il tempestivo intervento dell'equipe medica tedesca riuscirà a salvargli le gambe. Però la sua carriera in F1 è finita. Per Pironi la convalescenza fu lunga e costellata di interventi chirurgici, ben 33 per riuscire a tornare ad essere quello di prima. Nel 1986 riesce a salire di nuovo su una F1 per un test, con la Ags, poi prova anche la Ligier ma alla fine non ci sono più i presupposti per un programma valido e Didier decide di abbandonare l'idea, ma non quella di essere uno sportivo professionista. Si da al mondo della motonautica, con gli scafi fabbricati da Tullio Abbate. Per il 1987 Pironi mette in campo uno scafo rivoluzionario costruito in Kevlar e fibra di carbonio, il Colibrì una barca molto più leggera rispetto alle concorrenti dirette, con la quale Pironi sogna di diventare Campione del Mondo Off-Shore.


Il 23 Agosto 1987, durante una gara nei pressi dell'Isola di Wight, Didier e il suo equipaggio sono nelle posizioni di testa e stanno duellando per il secondo posto, quando un'onda alzata da un'altra imbarcazione investe il motoscafo del transalpino che si impenna e cade capovolto a circa 170 km all'ora. Per gli occupanti non c'è scampo. Si conclude così drammaticamente l'ultima avventura di Didier Pironi, che sognava di vincere un titolo mondiale.


> 23 agosto 2022

foto di Raul Zacchè/Actualfoto

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Coppa della Consuma per Faggioli e Riolo


Il calendario delle gare di velocità in salita si è ufficialmente aperto alla Coppa della Consuma, la gara toscana organizzata da AC Firenze per il tramite della controllata AC Promuove, con l’efficace e proficua collaborazione della Reggello Motorsport. Un pubblico numeroso ed appassionato ha assiepato i terrapieni lungo gli 8,5 Km della SR 70 che da Diacceto si arrampicano fino al passo della Consuma ad oltre 1000 metri di quota.

Con il tempo di 3'19"44 Simone Faggioli su Nova Proto NP 01 ha vinto la gara d’apertura stagionale del Campionato Italiano Velocità Montagna centro nord. Il siciliano Salvatore (Totò) Riolo ha ottenuto il miglior tempo in assoluto alla Coppa della Consuma storica 2024 in 3’56"02 ed ha vinto il 4° Raggruppamento su PRC A 6 BMW alla gara inaugurale del Campionato Italiano Velocità Salita Auto Storiche.

Sul podio di CIVM anche il trentino Diego Degasperi, alla sua prima volta su Norma M20 FC, con cui è riuscito a precedere il siciliano Franco Caruso su Nova Proto. Una gara molto seguita dal pubblico che ha assiepato tutti gli 8,5 Km di storico tracciato toscano alle porte di Firenze. Forfait di Christian Merli, il trentino non si è allineato alla partenza della gara, dopo il miglior riscontro cronometrico in prova. Sorprese in top 5 con il lombardo Giancarlo Maroni che ha avuto le attese risposte concrete dalla Nova Proto NP 01 con motore turbo e poi il kartista senese Mirko Torsellini che su Nova Proto NP 03 Aprilia ha primeggiato nella classe die motori di derivazione motociclistica da 1000 cc. Il frusinate Alberto Scarafone su Osella PA 21/S ha iniziato con il 6° posto ed una bella vittoria la difesa del titolo di gruppo CN sulla Osella PA 21curata da Paco 74 Corse. Graffio e successo del padovano di Superchallenge Roberto Ragazzi in gruppo GT. Ottimo esordio stagionale e tempo da primato per Giuseppe Aragona sulla Volkswagen Golf MK7 con cui ha dominato il gruppo E1, dove è arrivato 2° il giovane under padrone di casa Matteo Bacci, sempre più concreto sulla aggiornata Alfa Romeo Giulietta. Anche in TCR il bresciano campione in carica Luca Tosini ha aperto la stagione con una squillante vittoria sulla Audi RS3 LMS. Nelle categorie Racing Start il driver e preparatore Giovanni Grasso ha vinto all'esordio sulla Seat Leon Cupra Station Wagon, mentre Gabriele Bissicchini si è imposto nella RS sulla Peugeot 207 e Marco Pallottino in RS Plus su Citroen Saxo.


Nella prima gara dell’anno del Campionato Italiano Velocità Salita Auto Storiche, Salvatore Totò Riolo ha ottenuto il miglior tempo in assoluto alla Coppa della Consuma 2024. Il siciliano della Squadra Piloti Senesi si è imposto al volante della PRC A6 BMW con cui ha vinto il 4° Raggruppamento. Successo in 5° Raggruppamento per Stefano Peroni su Martini Mk32 BMW, il pilota fiorentino della Bologna Squadra Corse ha ottenuto Secondo tempo generale con un gap di 1"44 dal vertice. Sull'ideale podio anche il pisano Piero Lottini che su Osella PA 9/90 BMW ha ottenuto il 2° tempo in 4° Raggruppamento, particolarmente attento al fondo impegnativo dell'ultimo tratto di percorso. Giuliano Peroni, il papà di Stefano su Osella PA 8/9 BMW si è imposto in 3° Raggruppamento ed ha fatto registrare il 4° tempo in ordine assoluto. Idelbrando Motti su Porsche Carrera RS ha dominato il 2° Raggruppamento con una guida attenta a domare i tanti cavalli della sua super car tra le insidie del tracciato. In 1° Raggruppamento successo dell'austriaco Harald Mossler su Daren Mk3, ma è mancato il duello ravvicinato con Tiberio Nocentini, dopo il colpo di scena che ha portato alla resa il campione fiorentino, per un guasto all'impianto frenante della Chevron B19 Cosworth.



lunedì 25 marzo 2024

XXVIII Memorial Castellotti - Foto di GIACOMO TERNO

Lodi, 24 Marzo 2024
XXVIII Memorial Castellotti
Foto di GIACOMO TERNO
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