martedì 27 settembre 2022

Bilancio positivo per Balletti Motorsport al Rallye Elba Storico



Tre le Porsche 911 alle quali si sommava la Subaru Legacy: con questo quartetto di vetture curate nella propria officina, la Balletti Motorsport ha affrontato nei giorni scorsi il Rallye Elba Storico, valevole quale settimo e penultimo appuntamento del Campionato Italiano Rally Auto Storiche.

Ancor prima di iniziare le operazioni è accaduto un fatto che ha rischiato di far saltare la gara a Giuliano Palmieri, che nella mattinata dedicata alle verifiche è stato colpito da una vettura di nazionalità straniera riportando un pesante trauma al piede destro; nonostante ciò il pilota modenese ha preso il via e, ben supportato da Lucia Zambiasi compagna nella vita oltre che nell’abitacolo, stringendo letteralmente i denti per i forti dolori, è riuscito a concludere la gara aggiudicandosi la classe con la Porsche 911 S; a questo ha sommato anche i punti del terzo posto di 1° Raggruppamento ottenendo la conferma matematica della vittoria del Tricolore con una gara di anticipo.

Dopo la meritata vetrina per Giuliano e Lucia, altrettanto si deve ad Alberto Salvini e Davide Tagliaferri al ritorno in gara con la Porsche 911 RSR dopo quattro mesi dall’ultima volta; alla sua ventunesima partecipazione, il senese in coppia col fidato navigatore ha corso una gara di notevole fattura ritrovandosi a duellare con una più che qualificata concorrenza. Per una buona parte di gara il duo è stato a stretto contatto coi futuri vincitori, andando infine a chiudere con una notevole seconda posizione assoluta, oltre a quelle di classe e di 2° Raggruppamento, impreziosita dai due scratch realizzati, uno per tappa.

Si passa poi alle altre due vetture che non hanno concluso la gara: la Subaru Legacy 4x4 Gruppo A affidata a Salvatore Riolo con Alessandro Floris alle note e l’altra Porsche 911 RSR di Sergio Galletti nuovamente con Mirco Gabrielli alle note. Per Riolo e Floris, nonostante l’Elba sia l’unico appuntamento con la trazione integrale giapponese, la gara stava procedendo con un buon passo e la prima tappa chiusa al terzo posto assoluto e primo di 4° Raggruppamento; nel corso della seconda, un guasto ad un sensore ha causato dei problemi al propulsore decretando il ritiro al termine della lunga “Volterraio – Cavo” chiusa col secondo tempo nonostante l’inconveniente patito.

Anche per Sergio Galletti, nonostante l’uscita di strada, e conseguente pesante ritardo, nella prima tappa e il ko definitivo nella seconda, la prestazione è da considerarsi positiva sotto diversi aspetti a partire dal fatto che era alla sua prima partecipazione ad un rally insidioso come l’Elba e che da quattro mesi non toccava il volante della Porsche; nonostante una guida a volte arrembante, il pilota bolognese ha comunque confermato di essere uno dei nomi più interessanti del circus del Campionato Italiano Rally Auto Storiche, grazie anche alle convincenti prestazioni della prima parte della stagione.

Nel prossimo fine settimana è in programma la Cronoscalata Cividale – Castelmonte al via della quale sarà Umberto Pizzato con la Porsche 911 RSR e subito dopo una squadra del team di Nizza Monferrato sarà al Tour de Corse Historique per assistere la Subaru Legacy di Mathieu Martinetti e Jean-Louis Hottelet: cinque le tappe in programma per la gara che conta oltre trecento equipaggi al via. 

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Il Team Bassano protagonista al Rallye Elba Storico


Romano d’Ezzelino (VI), 27 settembre 2022 – Quello di recente svolgimento è stato un Rallye Elba Storico decisamente positivo per il Team Bassano che rientra dall’Isola Napoleonica con dei risultati eccellenti e le prime conferme in ambito Tricolore.
Grazie alle prestazioni individuali che hanno consentito, tra l’altro, il secondo posto tra le scuderie, arrivano i punti decisivi per la conferma della vittoria con una gara d’anticipo portando a sette i sigilli conquistati dal sodalizio guidato da Mauro Valerio.

Seguendo l’ordine della classifica finale, spicca il quarto posto assoluto, impreziosito dalla vittoria di 4° Raggruppamento, ottenuto da Ermanno Sordi e Maurizio Barone con la Porsche 911 SC/RS Gruppo B, autori di una gara pressoché perfetta che li rilancia anche nel Campionato Italiano in attesa dell’epilogo a Sanremo. In nona posizione chiudono Tiziano Nerobutto e Franco Battisti con l’Opel Ascona 400, argento nel 3° Raggruppamento, penalizzati da un problema, poi risolto fermandosi in prova, che ha fatto scalare diversi gradini nella generale. Appena fuori dalla top-ten, undicesimi, chiudono Marco Galullo e Simona Calandriello velocissimi con la piccola Peugeot 205 Rallye con la quale hanno strabiliato nelle ultime due prove stampando un quarto e un quinto assoluto. Di buon livello anche la prestazione di Nicola Tricomi all’esordio con la Porsche 911 RS di Gruppo 3 affiancato da Luigi Aliberto, assieme al quale vince la classe realizzando la tredicesima prestazione nella generale dove sul gradino diciassette ci salgono Giacomo Questi e Giovanni Morina che portano l’Opel Ascona SR alla vittoria di classe, imitati da Luigi Annoni e Giampaolo Mantovani con la Fiat 128 Sport, risultato che conferma loro anche il titolo di classe con una gara d’anticipo. Al traguardo anche la Porsche 911 SC dei tedeschi Michael e Matthias Stock, ventunesimi e quarti di classe, categoria dove al sesto posto chiudono Alessandro Russo e Marcello Senestraro con una vettura simile che portano in posizione 31 preceduta dalla Renault 5 GT Turbo di Gianfranco e Fabrizio Pierulivo, quarti di classe. Tocca poi ad un’altra Porsche, la 911 S di Giuliano Palmieri e Lucia Zambiasi che con la vittoria di classe e il terzo di 1° Raggruppamento si laureano matematicamente Campioni Italiani, titolo che va a premiare doppiamente il pilota modenese che ha corso tutta la gara fortemente condizionato da un trauma al piede destro. Chiudono una dietro l’altra nella generale, e in classe, le Lancia Fulvia HF 1.6 di Fabrizio Vaccani e Graziano Espen navigati da Walter Rapetti e Gabriella Guglielmo. Completano la lista dei classificati altri tre equipaggi: Davide Marchi e Alessio Parrini secondi di classe con la Fiat 128 Rally, Alfredo Gippetto e Carmelo Cappello terzi con la Porsche 911 S con la quale precedono Pietro Turchi e Francesco Donati ancora una volta al traguardo con la datata, ma inseparabile, Fiat 125 Special Gruppo 1. Per la cronaca, hanno tagliato il traguardo anche Massimo Giudicelli e Andrea Calandroni con la Volkswagen Golf Gti, ma non avendo disputato la percentuale minima di chilometri, non risultano classificati.

Tutti a causa di problemi tecnici o meccanici gli equipaggi ritirati: Di Lauro e Nuvoli su Ford Sierra Cosworth, Luise – Ferro su Fiat Ritmo 130 TC, Pasutti – Campeis su Porsche 911 RS, Anselmi – Gentini su Fiat Uno Turbo, Amanti – Masi su Triumph TR7, oltre ai due Fantei, Fausto con l’Alfetta GTV6 e Tommaso con la Golf Gti con la quale aveva staccato un ottimo decimo assoluto nella prova d’apertura al giovedì sera.

Nel Trofeo A112 Abarth Yokohama, per il quale è stato emesso il comunicato dedicato, il Team Bassano ha colto il terzo posto sia in Gara 1, sia nella 2, con Maurizio Cochis e Milva Manganone.

Nella gara di regolarità sport tutti al traguardo gli equipaggi dall’ovale azzurro con Damiano Pasetto e Matteo Zanini tredicesimi su Opel Kadett GT/e, seguiti da Mauro Paccagnella e Andrea Pasqualotto con la Lancia Fulvia Coupé mentre Gino Fumagalli ed Emilio Burlando sono sedicesimi su Fiat 124 Abarth.

Nel prossimo fine settimana si correranno due rally nazionali: il Città di Pistoia e il Tindari. In Toscana torneranno in gara Fabio Garzotto e Andrea Sbalchiero con la Lancia Delta Integrale 16V, mentre nel rally siciliano saranno all’opera Marco e Gianluca Savioli con la Porsche 911 RS. Due portacolori del Team Bassano anche allo Slalom di Bolca nel Veronese: lo specialista dei birilli Stefano Cracco e il rientrante Mauro Cerato, entrambi su Renault 5 GT Turbo.

Tutt’altra destinazione per Maurizio Elia e Luisa Zumelli già in preparazione di una gara che per loro è un appuntamento fisso: il Tour de Corse Historique che anche in questa edizione si correrà su ben cinque tappe. Ford Escort RS per il driver torinese affiancato d Romano Belfiore, mente Luisa tornerà a far coppia con Francesca Dalla Rizza sulla Porsche 911 RS. Prima tappa martedì 6 ottobre e la quinta sabato 9.

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La Scuderia Palladio Historic in evidenza all’Elba


 

Vicenza, 26 settembre 2022 – Per i due equipaggi della Scuderia Palladio Historic il Rallye Elba Storico è una delle gare più sentite della stagione e anche nella recente edizione non hanno deluso le attese, cogliendo dei risultati anche superiori alle aspettative.

Per Alberto Salvini e Davide Tagliaferri, che risalivano sulla Porsche 911 RSR Gruppo 4 dopo quattro mesi dall'ultima volta, la gara è stata indubbiamente di alto livello come confermato dalla seconda prestazione assoluta, oltre a quella di classe e di 2° Raggruppamento, al cospetto di una qualificata rosa di pretendenti al successo. Alla ventunesima partecipazione consecutiva al Rallye Elba Storico, il pilota senese ben coadiuvato da Tagliaferri non è riuscito a centrare il poker di vittorie consecutive ma ha dato, una volta di più, conferma del proprio valore firmando anche due prove, una per tappa, e restando per buona parte della gara in scia ai futuri vincitori a sugellare la notevole prestazione stante anche il gap rispetto alla concorrenza, in fatto in chilometri percorsi durante la stagione in corso.


A completare l'ottimo resoconto del rally, settimo e penultimo appuntamento del Campionato Italiano Rally Auto Storiche, ci hanno pensato Massimo Giuliani e Claudia Sora autori di una prestazione notevole con la piccola Lancia Fulvia HF 1,3 con la quale sono andati a vincere, oltre alla propria classe, anche la classifica di 1° Raggruppamento che, oltre al prestigio del singolo risultato, porta un cospicuo bottino di punti in ottica campionato. Partito con una notevole trentesima posizione nella prova d'apertura in notturna, il duo bresciano è poi risalito fino a chiudere ventiquattresimo festeggiando la vittoria di classe ed il gradino più alto del podio in 1° Raggruppamento.


Nella gara di regolarità sport valevole per il Trofeo Tre Regioni, a difendere i colori della compagine capitanata da Mario Mettifogo c'erano Gianluigi Falcone ed Erika Balboni che dopo una gara condizionata da ritardi e prove annullate, hanno chiuso in quinta posizione assoluta e prima di 9° Raggruppamento, alla guida della Toyota Celica ST185.


Nel prossimo fine settimana si correrà in Sicilia il Tindari Rally Historic al via del quale si schiera l'Opel Kadett GSI di Francesco Ospedale e Giuseppe Lusco, mentre al via dello Slalom di Bolca, nel Veronese, ci sarà la Ford Escort RS di Giampietro Pellizzari.

 

Ulteriore informazione al sito web www.palladiohistoric.it


ph ACI Sport


Rally / L'Elba volta di nuovo le spalle a Luise


Adria (RO), 26 Settembre 2022 – Un 2022 da autentica rivelazione nel Campionato Italiano Rally Auto Storiche è stato purtroppo macchiato, lo scorso fine settimana, da un colpo gobbo della dea bendata che, in chiave tricolore, ha giocato uno scherzo pesante a Matteo Luise.

Il Rally Elba Storico, uno degli appuntamenti del CIRAS che hanno visto spesso il pilota di Adria bersaglio prediletto della sorte, ha colpito ancora ed il polesano, affiancato dall'inseparabile Melissa Ferro, si è visto scivolare tra le dita un risultato a dir poco prestigioso.

Con sole sei lunghezze da difendere su Farris, nella lotta per il titolo più ambito ovvero quello di quarto raggruppamento, il portacolori del Team Bassano, a bordo della Fiat Ritmo 130 gruppo A curata da Silvano Amati e Valentino Vettore, era ben consapevole di trovarsi davanti ad una sfida quasi impossibile ma l'esito delle prime prove speciali aveva fatto ben sperare.
Si aprivano le danze al Giovedì sera, sulla “Capoliveri”, con un Luise particolarmente in forma, sesto tempo al controllo stop con un Farris che incassava già oltre mezzo minuto dall'adriese.

La progressione del pilota della trazione anteriore della casa torinese, nella seconda giornata di gara, lasciava tutti a bocca aperta, e, con la complicità di qualche ritiro illustre, la provvisoria generale lo vedeva balzare al quarto posto assoluto ed al secondo di quarto raggruppamento, con oltre un minuto sul rivale diretto in campionato dopo il primo passaggio sulla “Monumento”, mentre la partita per la classe duemila del gruppo A era già abbondantemente archiviata, in virtù di un solco insanabile, pari ad oltre tre minuti e mezzo sul primo degli inseguitori.

Quando tutto sembrava volgere a suo favore un problema di natura tecnica, avvenuto sulla quinta prova speciale del Venerdì, mandava in fumo ogni sogno di gloria, confermando l'Elba come una delle sue bestie nere, ancora di più in un finale di tricolore che ora si fa in salita.

“La delusione è tanta” – racconta Luise – “per un Elba che si conferma, ancora una volta, gara sfortunata per noi. Qui abbiamo raccolto parecchi ritiri, nel corso delle varie partecipazioni, e non siamo capaci di farla girare dritta. Delle prestazioni siamo molto contenti perchè siamo andati forte da subito, quando tutti erano in gara. Quella è stata la soddisfazione più bella di questo fine settimana. Abbiamo accusato una rottura, probabilmente legata all'autobloccante, ma dobbiamo aprire per capire esattamente cosa sia successo. Dovrebbe riguardare i satelliti, i planetari, il differenziale o qualcosa di simile. Il guasto si è verificato in una destra a salire, era una tre non particolarmente impegnativa. Resta poco da dire, poteva uscirne un altro risultato incredibile per questo nostro 2022. Giocandoci il campionato non aveva senso ripartire per la tappa di Sabato, tanto saremmo stati trasparenti ai fini dei punteggi. Tra i miei diretti avversari Farris, sull'ultima prova speciale, deve aver avuto dei problemi ed è stato sorpassato da Sordi. Se non mi sbaglio, facendo i conti della classifica provvisoria del campionato, ora Farris dovrebbe essere a più undici e Sordi a più sei o sette su di noi. Aggiusteremo tutto ed andremo a Sanremo, l'ultima gara del campionato che avrà coefficiente maggiorato, sapendo di partire ben svantaggiati. Saremo obbligati a spingere, cercando di puntare alla vittoria nel raggruppamento, ma i nostri avversari potranno controllarci a distanza. Sarà molto difficile.”

> ph ACI Sport

lunedì 26 settembre 2022

Trofeo A112 Abarth Yokohama: Droandi-Fornasiero trionfano all’Elba


Romano d'Ezzelino (VI), 26 settembre 2022 – Anche all’Isola d’Elba il Trofeo A112 Abarth Yokohama non si è smentito, grazie ai tanti colpi di scena che ne hanno caratterizzato le due tappe che, come da tradizione, hanno validità come due distinte gare. Imponendosi in entrambe, Ivo Droandi e Carlo Fornasiero hanno anche conquistato matematicamente la vittoria assoluta dell’edizione 2022 della Serie organizzata dal Team Bassano. Restano in ballo le posizioni d’onore, con quattro piloti che alla Grande Corsa di fine novembre si giocheranno il podio finale oltre alle classifiche speciali tra le quali lo “over 60”, la più combattuta tra esse.
GARA 1 - Diciotto sono stati gli equipaggi che giovedì sera si sono schierati al via e già dalla “Capoliveri” in notturna sono arrivati i primi colpi di scena: Marco Gentile e Vincenzo Torricelli si fermano col cambio rotto e poco dopo Stefano Bartoloni e Giorgio Leporati toccano duramente. La gara riprende al venerdì col terzetto tutto aretino a menar le danze: Droandi e Fornasiero conducono su Marcogino Dall’Avo e Manuel Piras e al terzo posto si collocano Francesco Mearini con Massimo Acciai alle note. La rottura del motore ferma però Dall’Avo ed esce di strada anche Enrico Zuccarini. Gara 1 si chiude dopo le cinque prove in programma con la vittoria di Droandi che va a mettere una seria ipoteca anche sulla vittoria finale; posizione d’onore per Mearini e podio completato da Maurizio Cochis e Milva Manganone. In quarta posizione, in evidenza Cristiano De Rossi ed Alessandro Forni che precedono di 3”5 Giuseppe Cazziolato e Stefano Piazza; sesti, a 0”8 dal quinto posto Nicola Tonetti e Giovanni Guerzoni mentre la posizione numero 7 va agli esordienti Lorenzo Carabellese e Lorenzo Caldarera, primi degli “under 28” davanti al rivale Nicolò De Rosa con Micaela Nosenzo alle note. Giancarlo Nardi e Paola Costa chiudono noni e a completare la top-ten tocca a Andrea Ballerini e Fabio Pierulivo. Gradino numero 11 per Giampaolo Cresci e Andrea Castellani seguiti da Andrea Quercioli e Ilario Pellegrino e da Maurizio Ribaldone e Guido Zanone a chiudere la classifica di Gara 1.

GARA 2 – Gentile, grazie ai pezzi del cambio “cannibalizzati” dalla vettura di Bartoloni, riparte ma si deve fermare poco dopo lo start della prima prova dando l’addio alle possibilità di vittoria. Riparte anche Dall’Avo ma la sorte non gli è amica visto che dovrà alzare bandiera bianca dopo una prova, con la seconda – la lunga e decisiva Volterraio Cavo – che viene annullata. Droandi battaglia con Cochis ed uno scatenato Mearini che infila due scratch, ma viene tradito dalla frizione proprio sull’ultima prova e scivola nelle retrovie. All’arrivo di Capoliveri Droandi piazza il bis che gli dà la vittoria matematica di Trofeo, seguito da Tonetti e da Cochis nuovamente terzo. Un ottimo De Rosa chiude al quarto posto precedendo De Rossi e Cazziolato; settimo chiude Mearini che precede Quercioli, Ribaldone e Cresci a chiudere la top-ten con Faraci che chiude la gara di esordio nel trofeo all’undicesimo posto.

Il verdetto dell’Elba proclama quindi vincitori assoluti Ivo Droandi e Carlo Fornasiero che avevano iniziato la corsa al titolo nel migliore dei modi con le vittorie al Vallate Aretine e al Costa Smeralda; sarà la Grande Corsa di fine novembre a completare il podio assoluto dando a Dall’Avo, Gentile, Cazziolato e Mearini la possibilità di giocarsi il tutto per tutto. Altrettanto dicasi per la classifiche “over 60” che tra le speciali è quella con la situazione ancora da definire.

Classifica assoluta dopo il Rallye Elba: 1. Droandi I. 84, 2. Dall’Avo 57, 3. Gentile55,5 4. Cazziolato 53, 5. Cochis 44. Gruppo A: 1. Basso. Under 28: 1. De Rosa. Over 60: 1. Cazziolato. Gruppo 1: Labirinti 

Ulteriore info: www.trofeoa112abarth.com 

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EUROPEAN LE MANS SERIES: LORENZO FERRARI QUINTO CON GIANMARIA BRUNI E CHRISTIAN RIED NELLA 4 ORE DI SPA


Francorchamps, 26 settembre 2022. Un quinto posto per Lorenzo Ferrari, che assieme a Christian Ried e Gianmaria Bruni ha conquistato nella 4 Ore di Spa altri punti importanti che consentono all'equipaggio del team Proton Competition di mantenere la leadership della LMGTE.
Sul circuito belga, Ferrari, Bruni e Ried sono stati protagonisti di un'ottima gara, a dispetto dei 45 chili di zavorra che erano costretti a scontare dopo il successo ottenuto sul circuito di Barcellona appena un mese fa.

In qualifica Ried ha iniziato stampando il quinto migliore responso di classe. Il tedesco è quindi sceso in pista per il primo stint di gara, perdendo tuttavia alcune posizioni anche a causa dell'handicap peso non indifferente.

A dargli il cambio è stato quindi Bruni, autore di un'ottima rimonta che lo ha visto progressivamente risalire sesto prima di cedere il volante a Ferrari. Il diciannovenne piacentino non ha commesso errori di sorta, girando viceversa su un ottimo piede e guadagnando un'ulteriore posizione chiudendo così nella top-5.

In campionato Ferrari, Bruni e Ried hanno adesso 72 punti, nove in più rispetto Mikkel Jensen e Frederik Schandorff (Ferrari 488 GTE Evo) che occupa la seconda posizione e con il solo round di Portimão ancora all'appello in programma tra sole tre settimane, il 15 e 16 ottobre.

Ma per Lorenzo il prossimo impegno sarà già il prossimo weekend, quando tornerà in azione nel conclusivo appuntamento del Fanatec GT World Challenge Europe Endurance Cup in programma proprio a Barcellona, dove si alternerà sulla Mercedes-AMG GT3 del Winward Racing con Lucas Auer e Jens Liebhauser puntando al suo primo successo nella Gold dopo avere fatto molto bene nel corso di tutta la stagione.

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GT OPEN / L'OREGON TEAM CENTRA UN SECONDO POSTO A MONZA CON HITES E PULCINI NUOVI LEADER DEL CAMPIONATO


Monza, 26 settembre 2022. Cambio di guarda in testa alla classifica dell'International GT Open, che nella gara di Monza ha visto l'Oregon Team mantenere la leadership del campionato. Anche se adesso davanti a tutti sono balzati Benjamin Hites e Leonardo Pulcini, autori di un miglior secondo posto nella seconda gara del weekend brianzolo. A condizionare non poco il fine settimana è stato in primis l'handicap tempo che entrambi gli equipaggi della squadra di Cremosano si trovavano a scontare. Ben 15 i secondi da pagare nel corso della prima sosta per Hites e Pulcini, che in occasione del precedente round del Red Bull Ring avevano messo a segno la loro quarta vittoria della stagione.

Nel primo turno di qualifiche di sabato mattina, a fare bene è stato proprio il pilota romano, autore del secondo migliore responso a 189 millesimi dalla pole e il più veloce della classe Pro. Poco più indietro (ottavo) Kevin Gilardoni, che alla vigilia di questo sesto e penultimo appuntamento ci arrivava assieme al compagno Glenn van Berlo con un solo punto di vantaggio nei confronti degli stessi Hites e Pulcini.

Una qualifica difficile, disputatasi in condizioni di bagnato. E la pioggia è stata l'elemento che ha caratterizzato anche Gara 1. Se Pulcini ha infatti mantenuto al via la propria posizione, è stato invece Gilardoni a risalire quarto alla staccata della prima variante. Ma il pilota italosvizzero è stato subito tamponato da un'altra vettura, finendo in testacoda e ripartendo dal fondo iniziando una rimonta. Caotico pure il pit-stop, che ha coinciso con una seconda safety car. Dopo le soste, complici anche i secondi da scontare (10 quelli che doveva pagare van Berlo), l'olandese si è ritrovato settimo davanti a Hites. Posizioni che si sono scambiate, con van Berlo che è stato però speronato ancora da un'altra vettura. Quindi, a pochi minuti dalla fine, la bandiera rossa per un ulteriore incidente che ha congelato le posizioni al giro precedente, sancendo il settimo posto di Gilardoni-van Berlo e l'ottavo di Pulcini-Hites.

In Gara 2 Hites e van Berlo sono scattati dalla quarta fila, compiendo con il fondo della pista umido un primo stint regolare. Peccato poi che l'olandese sia stato costretto a fermarsi definitivamente ai box a causa di un problema meccanico, prima ancora di venire rilevato alla guida da Gilardoni. Inarrestabile invece la rimonta di Pulcini, che alla fine ha concluso secondo.

Nella classifica Hites e Pulcini sono tornati al comando con 113 punti contro i 109 di Nick Moss e Joe Osborne (McLaren), mentre Gilardoni e van Berlo seguono terzi con un gap di dieci lunghezze. Prossimo e ultimo round a Barcellona fra tre settimane.

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GT OPEN / WEEKEND DIFFICILE PER KEVIN GILARDONI A MONZA


    

Un weekend caotico, difficile, conclusosi con un ritiro nella seconda gara di domenica, quello di Monza per Kevin Gilardoni.


Il pilota italosvizzero, che arrivava sulla sua pista di casa in testa alla classifica dell'International GT Open assieme al suo compagno di squadra Glenn van Berlo, ha incassato il primo zero di una stagione che fino ad ora lo aveva visto conquistare due vittorie di fila (in Ungheria e al Red Bull Ring), centrando anche un secondo e due terzi posti e chiudendo otto volte nella top-5 con la Lamborghini Huracán GT3 Evo dell'Oregon Team.


E invece il sesto e penultimo round della serie continentale che si è disputato sul tracciato brianzolo si è rivelato stregato. Sabato, in Gara 1, era successo praticamente di tutto. Prima un contatto al via causato da un'altra vettura, dopo che Gilardoni sotto la pioggia aveva recuperato quattro posizioni affrontando la prima variante in coda ai primi tre. Poi una foratura che lo ha costretto a compiere una sosta in più, l'ultima per lasciare il volante a van Berlo (pagando nella circostanza dieci secondi di handicap tempo). Quindi un altro incidente in cui è rimasto senza colpe coinvolto l'olandese. E infine la bandiera rossa che ha sancito per Gilardoni e van Berlo il settimo piazzamento finale, consentendogli pure di allungare di un punto il loro vantaggio in campionato, estendendolo a due lunghezze sui secondi.


Ma in Gara 2 la sfortuna si è nuovamente accanita nei confronti dell'equipaggio dell'Oregon Team. Van Berlo si è avviato sesto, riuscendo a tenere dietro per tutto il suo primo stint di guida la vettura gemella di Benjamin Hites. Ma un inconveniente tecnico dopo 15 giri lo ha costretto a rientrare definitivamente ai box.


"I giochi per il campionato sono ancora aperti, e noi possiamo anche contare sui due risultati da scartare - ha commentato Gilardoni - Ci giocheremo il titolo a Barcellona, dove non avremo inoltre alcun handicap tempo da scontare in Gara 1".


Nella classifica generale Gilardoni e van Berlo sono adesso terzi, con dieci punti da recuperare. Prossimo round (l'ultimo della stagione) sul circuito di Montmeló tra sole tre settimane, nel weekend del 15 e 16 ottobre.


ph. Foto Speedy


domenica 25 settembre 2022

Spettacolo all'Autodromo Nazionale Monza con International GT Open e Trial delle Nazioni


Non sono mancate le sorprese nel fine settimana dell’International GT Open e del Trial delle Nazioni all’Autodromo Nazionale Monza. Per le gare del GT Open, sia nella classe regina che nelle cinque serie di supporto, i leader delle classifiche assolute hanno vissuto un weekend tra alti e bassi, regalando spazio a vittorie inaspettate. Nel Trial, invece, l’Italia è salita sul podio nel maschile e nel femminile e ha ottenuto un successo prestigioso nella classe Challenge con Alessia Bacchetta e Mirko Pedretti. Per entrambe le manifestazioni, ci ha pensato anche il meteo, non esattamente benevolo nella giornata di sabato, a renderle ancor più imprevedibili, con diversi piloti sia delle due che delle quattro ruote che hanno dimostrato la loro abilità in condizioni estreme.

La bandiera italiana sventola sul gradino più alto del podio di gara-1 dell’International GT Open. Il merito è del monzese Riccardo Cazzaniga che, insieme all’austriaco Klaus Bachler del team Dinamic Motorsport, scuderia al debutto stagionale, conquista la vittoria il sabato sul bagnato dopo aver ottenuto un ottimo terzo posto in qualifica sulla Porsche 991 GT3 R 2019. Cazzaniga parte bene e consolida la posizione iniziale, ma la vera svolta della gara arriva nel momento del cambio pilota in regime di safety car, quando il duo riesce ad essere più veloce dei rivali e a balzare in testa, mantenendola fino alla bandiera a scacchi. Dietro di loro chiudono, rispettivamente seconda e terza, la Mercedes AMG GT3 Evo – 2021 di Florian Scholze e Alain Valente (Team GT) e la Ferrari 488 GT3 Evo di Roman Ziemian e Axcil Jefferies (Kessel Racing). Gara difficile per l’Oregon Team, con le due coppie di piloti in lotta per il titolo che finiscono settima con Kevin Gilardoni e Glenn Van Berlo e ottava con Benjamin Hites e Leonardo Pulcini.

Anche gara-2 la domenica è decisa dalla girandola dei pit stop e dalle strategie. La prima parte di corsa vede un’intensa lotta tra la Ferrari di David Fumanelli (Kessel Racing), la Porsche di Bachler e la McLaren 720 S GT3 di Joe Osborne (Optimum Motorsport), che si contendono la testa per diversi giri. Ma è la strategia della McLaren a pagare più di tutte le altre, con Osborne che si ferma più tardi dei rivali, impone un ritmo migliore con strada libera davanti e guadagna il vantaggio sufficiente per regalare al compagno di squadra Nick Moss un comodo rientro in pista da leader nell’istante del passaggio di testimone. Osborne-Moss tagliano così il traguardo per primi precedendo Hites-Pulcini – secondi – e il duo Sébastien Baud-Steve Jans (GetSpeed Performance) su Mercedes AMG GT3 – 2022. I risultati del weekend tengono ancora aperti i giochi per il titolo piloti, che si deciderà a Barcellona.
Jan Lauryssen fa l’en plein nelle due corse della GT Cup Open Europe. Il sabato, il driver belga del team Q1-trackracing stacca tutti i competitor di 15 secondi dopo aver rimontato dalla terza casella in griglia, precedendo sul traguardo sia il compagno di squadra John de Wilde, secondo, sia il duo composto da Jaume Font e Joan Vinyes (Baporo Motorsport), che si deve accontentare della piazza meno prestigiosa del podio. Tutti e tre i piloti erano al volante di una Porsche 992 GT3 Cup. In gara-2 la domenica Lauryssen precede invece il duo Dirk Schouten-Lukas Valkre (Q1-trackracing) e Font-Vinyes, di nuovo terzi.

È stato un fine settimana dai due volti per il leader della classifica assoluta del TCR Europe Franco Girolami (Comtoyou Racing). In gara-1, vinta dalla CUPRA Leon Competition TCR di John Filippi (Sébastien Loeb Racing – Bardhal Team) davanti alla Hyundai Elantra N TCR di Jáchym Galáš (Hyundai Janìk Motorsport) e alla Honda Civic Type R FK7 TCR di Mike Halder (Halder Motorsport), Franco Girolami si è dovuto accontentare del dodicesimo posto finale, prima di rifarsi alla grande nell’appuntamento domenicale, concluso da vincitore. 

Dietro l’Audi RS 3 LMS II TCR del pilota argentino, hanno chiuso nell’ordine le CUPRA Leon di Klim Gavrilov (Volcano Motorsport) e Sergio López (RC2 Junior Team). Con questo risultato, Girolami è il grande favorito per la conquista del titolo nell’ultima gara del campionato in programma a Barcellona.





Anche Oliver Goethe, mattatore fino a questo momento dell’Euroformula Open, non ha vissuto il weekend che si era immaginato. Nella prima delle tre corse brianzole, il danese non è andato oltre il sesto posto. Ad aggiudicarsi il successo è stato il poleman Vladislav Lomko (Cryptotower Racing Team), che ha trionfato sul bagnato davanti a Frederick Lubin (Team Motopark) e al suo compagno di squadra Christian Mansell. In gara-2, Goethe è stato sfortunato ed è stato costretto a partire dalla pitlane per un problema tecnico a pochi istanti dallo start. Cryptotower Racing Team ha ottenuto così un’altra vittoria con Josh Mason, che ha preceduto Lomko e Alex García (Team Motopark). Nell’ultima corsa, Lomko si è ripetuto, chiudendo davanti a Mason e Lubin, mentre Goethe, quarto fino a pochi giri dalla fine, è finito in testacoda dopo essere stato coinvolto in un contatto.

Si sono dati filo da torcere anche i piloti francesi della Catheram France, che presentava a Monza la griglia più gremita tra le categorie in gara, con ben 48 partenti. In entrambe le corse, disputate sabato pomeriggio sotto una pioggia battente e domenica sull'asciutto a chiudere il programma, il transalpino Mathys Jaubert (Palm) si è aggiudicato la posta più importante. In gara-1, Jaubert ha sconfitto Bastien Gassin (ST Eloi), secondo, e Gary Gachnang (Palm), terzo. In gara-2, il gradino di mezzo del podio è andato a Jeremy Azar (Rosselsp) e il meno prestigioso a Bruno Noregral (Palm).

È francese anche la vittoria della prima delle due prove da 25 minuti più un giro della Alpine Elf Europa Cup. Alexis Garcin (Herrero Racing) ha conquistato infatti pole e vittoria nella competizione di sabato davanti a Lucas Frayssinet (Chazel Technologie Course) e a Louis Méric (Race Cars Consulting). Frayssinet ha confermato la sua seconda piazza in gara-2, dopo essersi conteso la vittoria fino all’ultima curva con Simon Tirman (Autosport GT), primo al traguardo. Garcin ha chiuso invece in terza posizione.

I bravi piloti del Trial delle Nazioni si sono dovuti impegnare parecchio per superare le insidie di tutte le prove del Tempio della Velocità. Soprattutto sullo sterrato, reso ancora più scivoloso dalla pioggia del sabato, i driver hanno stupito con prodezze in serie le centinaia di tifosi accorsi in Circuito per ammirare l’evento.

Oltre alla già citata vittoria italiana siglata Bacchetta-Pedretti davanti a Norvegia e Germania, il nostro tricolore è salito sul podio sia nella categoria maschile che in quella femminile. Tra gli uomini, Matteo Grattarola, Lorenzo Gandola e Luca Petrella si sono tenuti dietro il temibile trio della Gran Bretagna – terzo a fine giornata – ma si sono dovuti arrendere alla supremazia della Spagna, che a Monza portava anche il 32 volte campione del mondo nella disciplina Tony Bou, insieme a Jaime Busto e ad Adam Raga.

Spagna che è stata imbattibile anche tra le donne, precedendo la Gran Bretagna. L’Italia ha finito invece terza con Sara Trentini, Andrea Sofia Rabino e Martina Gallieni, migliorando comunque il quarto posto raggiunto nel 2021 in Portogallo.

All’Autodromo Nazionale Monza si torna in pista già tra due settimane con il secondo appuntamento stagionale nel Tempio della Velocità dei Campionati Italiani ACI. L’ACI Racing Weekend 2 si correrà tra venerdì 7 e domenica 9 ottobre 2022 e porterà in pista le corse di 6 categorie, con il piatto principale costituito dal Campionato Italiano Gran Turismo Endurance. Il programma completo dell’evento è disponibile sul sito monzanet.it. (f.m)

Foto Claudio Pezzoli-New Reporter Press

ELMS, 4 Ore Spa / Vittoria di United Autosport, terzo posto per Prema Racing


La Oreca Gibson #22 di United Autosports con Duncan Tappy, Phil Hanson e Tom Gamble ha conquistato la vittoria alla 4 Ore di Spa-Francorchamps, penultimo round ELMS,  con quasi 30 secondi di vantaggio sugli avversari. Una vittoria che va ad aggiungersi a quelle conquistate dalla squadra britannica nel 2018, 2019 e 2020 sul circuito belga.
Al secondo posto la Oreca di InterEuropol con Henmeier-Hansson/Fittipaldi/Scherer che ha preceduto la Oreca di Prema Racing con Delatraz/Habsburg/Correa. Il secondo posto avrebbe portato la vittoria del campionato per il team italiano, che invece dovrà difendere 24 punti di vantaggio su Panis Racing a Portimao il 16 ottobre nell'ultimo round della stagione ELMS.
Risultato storico anche nella categoria LMGTE con la Ferrari Kessel Racing #57 (Conrad Grunewald, Frederik Schandorff e Mikkel Jensen) che ha vinto la classe davanti alla Ferrari di Iron Lynx. Jensen è il primo pilota a vincere una gara ELMS in tutte tre le categorie, dopo aver vinto il titolo LMP3 con Eurointernational e la 4 Ore di Portimao del 2021 in LMP2.
L'equipaggio Ligier-Nissan di Inter Europol con Charles Crews, Nico Pino e Guilherme Oliveira ha ottenuto la terza vittoria consecutiva, concludendo la corsa con oltre un minuto di vantaggio. La squadra si presenterà a Portimao in testa al campionato LMP3.
In classe LMP2 Pro-Am, vittoria di Racing Team Turkey, per la terza volta quest'anno, con altri 25 punti che consolidano il vantaggio in campionato. Salih Yoluc, Charlie Eastwood e Will Stevens hanno preceduto la Oreca di AF Corse con Rovera, Perrodo, Nielsen.

foto Claudio Pezzoli-New Reporter Press

F1 / Keke Rosberg e il Mondiale vinto a Las Vegas quarant'anni fa.


di Massimo Campi – immagini © Raul Zacchè/Actualfoto

Il 25 settembre 1982 la Williams di Keke Rosberg taglia il traguardo con un umile quinto posto, una gara all’apparenza incolore sul tracciato cittadino di Las Vegas, ma è il risultato utile per vincere il titolo mondiale della stagione 1982, un anno che verrà ricordato per i tanti colpi di scena ed i lutti che hanno sconvolto la storia della Formula 1. Sul primo posto del podio finisce il giovane Michele Alboreto, la nuova speranza, ormai una certezza italiana di avere un giovane pilota tra i top driver della massima formula. 
Keke sale sul podio assieme a Michele, Diana Ross, la famosa cantante americana - madrina della gara - premia i due protagonisti che rappresentano una grande sorpresa nel mondo della massima formula di quegli anni.

La gara di Keke Rosberg sembra quella di un tassista, ma per il pilota finlandese è il coronamento di una carriera: la conquista del titolo mondiale, con un solo gran premio vinto, una impresa che sembrava impossibile quando è iniziata la stagione, il 23 gennaio, sul tracciato di Kyalami in Sudafrica.

La storia di Keke Rosberg, nato nel 1948 in Finlandia, sembra quella di Cenerentola, un pilota coriaceo, veloce, ma senza nessun appoggio che lo possa portare in alto in una Formula 1 dove gli sponsor diventano determinanti per trovare un volante tra i team che contano.

È considerato uno dei piloti più veloci, un grande piede pesante, ma mancano gli agganci e si deve spesso accontentare di vetture non all’altezza. Si fa notare in F. Super Vee con una Kaimann, poi arriva in F.2 con una Chevron, corre anche in F.Atlantic e nella Pacific pur di racimolare qualche soldo con sponsor di terzo piano. Ed è proprio nel Sol Levante che si fa notare con Willi Kauhsen che lo vuole come collaudatore della Kojima, ma alla fine mancano i soldi e Keke rimane ancora una volta a piedi rimandando il suo sogno di correre in Formula 1.

Teddy Yip, il magnate delle sale da gioco e dei bordelli di Hong Kong, vuole entrare in Formula 1, commissiona una vettura a Ron Tauranac che crea la Theodore, ma il magnate indonesiano stanzia poche risorse per lo sviluppo e mette Eddy Cheever nell’abitacolo della monoposto che non riesce a passare la tagliola delle qualifiche nelle prime gare del 1978. In Sudafrica scende il giovane italo-americano, sale il finlandese, fa il giro della morte in prova e qualifica la Thodore per il Gran Premio..

Keke ha 30 anni, è ancora a caccia del suo momento di gloria, Teddy Yip lo fa correre pochi giorni dopo all’International Trophy di Silverstone, gara non valida per il mondiale, e Keke sbaraglia tutta la concorrenza sotto l’acqua salendo sul gradino più alto del podio accanto ad un meravigliato Emerson Fittipaldi con la sua monoposto ed alla giovane promessa Tony Trimmer con la McLaren. La Theodore però non va, Yip non vuole spendere soldi per lo sviluppo e l’avventura di Keke Rosberg continua con una vecchia Wolf recuperata dal magnate indonesiano e con la altrettanto malferma Ats del dispotico Gunther Schmidt.

Rosberg è il classico pilota sempre a caccia di un abitacolo pur di correre, nel 1979 sostituisce James Hunt sulla Wolf, e passa alla Fittipaldi nel 1980 dove va subito a podio in Argentina. Nella gara dopo in Brasile, Keke è dietro al suo caposquadra, Emerson non è più qual gran manico che ha vinto i titoli mondiali con la Lotus e la McLaren, lo passa in un curvone all’esterno davanti ad una tribuna piena di folla. Emerson ai box lo vorrebbe incenerire, ma intanto finiscono i soldi e l’avventura della Fittipaldi precipita sempre di più nelle retrovie.

Nel 1981 Keke e Chico Serra corrono con il team brasiliano che va avanti a vista in un mare di debiti con motori sempre più stanchi e vetture che faticano a superare le qualifiche. Per Keke la Formula 1 sembra ormai un ricordo a fine stagione. Il finlandese parte per la California, e mentre si sta rilassando qualche giorno sulle spiagge del Pacifico e cerca qualche valida alternativa per il futuro arriva la chiamata che gli cambia la vita. “Ciao Keke, Alan Jones si vuole ritirare ti va di fare un test con la Williams?” Keke non perde un istante, salta sul primo aereo e raggiunge il sud della Francia, Sale nell’abitacolo della Williams al Paul Ricard, sistema gli specchietti e parte a razzo. Qualche giro e stampa subito il nuovo record della pista, l’affare è fatto, Keke Rosberg è il secondo pilota del team per il 1982 con un contratto di 250.000 dollari, una fortuna mai vista nelle tasche del finlandese che può anche gestirsi i propri sponsor sulla tuta.

Debutto a Kyalami, situazione difficile con tutti i piloti capitanati da Niki Lauda e Didier Pironi che decretano uno sciopero durante le prove contro la Federazione che vuole far pagare una esosa tassa sulla superlicenza per correre in Formula 1. Poi tutto rientra e si inizia a correre in una stagione tra alta tensione, sorprese, incidenti e lutti, una vera roulette con un esito finale per niente scontato.

Il finlandese obbedisce agli ordini di squadra, ma in Brasile le cose cambiano improvvisamente con Carlos Reutemann, il primo pilota della Williams, che dice basta e si ritira dalla Formula 1. Keke da capitato per caso, si ritrova promosso a prima guida, deve condurre lui il team assieme a Derek Daly fino alla fine stagione. Ad Imola nuova grana, con i Team Inglesi che si rifiutano di correre, le Ferrari di Pironi e Villeneuve fanno cinema per gli spettatori, ma alla fine il francese non rispetta i patti, va a vincere ed iniziano, tra una marea di polemiche le due settimane più strane per la rossa che porteranno al dramma di Villeneuve a Zolder.

Keke intanto da pilota coriaceo e roccioso inizia a badare ai risultati, senza mai strafare, cercando di rimanere sempre fuori dai casini, sale sul podio diverse volte, ma le Ferrari e le Renault sembrano imprendibili con i loro motori turbo molto più potenti del vecchio DFV aspirato. Pironi è il leader del mondiale, ma si spezza le gambe in prova ad Hockenheim volando sulle ruote di Prost. Per il francese è la fine della carriera nella massima formula e la classifica è sempre più aperta. In Austria c’è il gran finale, con Keke che arriva secondo in volata, per soli cinque centesimi di secondo, dietro la Lotus di Elio De Angelis, ma il grande giorno arriva a Digione nel Gran Premio di Svizzera con Keke che fa volare la Williams in terra di Francia. Siamo a fine stagione, si prospetta il grande colpo, fuori Pironi l’unico antagonista è John Watson, con la McLaren, e la resa finale è nel parcheggio del Caesar Palace di Las Vegas.

“Mi basta un quinto posto per vincere il titolo mondiale e corro solo con questo obiettivo, senza volere strafare!” Rosberg corre tra i muri di cemento senza commettere errori, lascia sfogare quelli davanti con Michele Alboreto che coglie la prima vittoria in carriera. Quando taglia il traguardo ha raggiunto il suo obiettivo “Ero diventato campione del mondo, la mia vita è cambiata, per la seconda volta nel giro di pochi mesi, e questa volta per sempre!”

Da zero ad eroe, da brutto anatroccolo a cigno, è questa la favola di Keke Rosberg in quella strana stagione 1982 che ha cambiato la storia del pilota finlandese.

 

ELMS / Alessio Rovera (Oreca - AF Corse) al secondo posto della 4 Ore di Spa



Spa (Belgio), 25 settembre 2022. Alla 4 Ore di Spa-Francorchamps per Alessio Rovera è arrivato il terzo podio stagionale sulle cinque prove disputate nella European Le Mans Series. 

Dopo il secondo posto di Le Castellet e la vittoria di Barcellona, nel penultimo round stagionale disputato sul leggendario circuito belga il pilota varesino ufficiale della Ferrari ha conquistato un’altra piazza d’onore nella classe LMP2 Pro-Am (settima assoluta) insieme ai compagni di equipaggio François Perrodo e Nicklas Nielsen al volante del prototipo Oreca 07 Gibson LMP2 del team AF Corse. Per il trio del team italiano si tratta di un secondo posto ottenuto dopo una durissima battaglia con gli altri contendenti al titolo e un fotofinish che ha visto Alessio (al quale è toccato proprio l’ultimo stint di gara) e compagni concludere a soli 42 millesimi dalla vittoria.

Grazie a questa “medaglia d’argento” l’equipaggio di AF Corse è balzato al secondo posto anche in campionato con un distacco di 22 punti dalla vetta quando ne rimangono soltanto 25 in palio. L’appuntamento con il gran finale della serie continentale dell’ACO Le Mans è alla decisiva 4 Ore di Portimao, in programma sul circuito portoghese il 16 ottobre prossimo.

Rovera ha dichiarato dopo il round di Spa: “Sapevamo che sarebbe stato un fine settimana molto combattuto e anche complesso. La squadra ha fatto tutto il possibile e non ci siamo mai arresi. Abbiamo disputato una gara sempre con il coltello fra i denti, prima con l’obiettivo di recuperare qualche posizione e poi di attaccare il primo gradino del podio. Nel finale i nostri avversari hanno deciso di cambiare le gomme e ne avevano di più, peccato davvero per il fotofinish che per un soffio non ci ha regalato la gioia più grande. Diamo appuntamento alla prossima sfida per la rivincita”.

Foto AG Photo / Manganaro