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giovedì 27 febbraio 2014

CAMPIONATO ITALIANO VELOCITÀ MONTAGNA: SIMONE FAGGIOLI E LE SALITE


Nel 2013 Campione Italiano Velocità Montagna Assoluto per la nona volta e Campione Europeo Montagna per la quinta. Il pilota fiorentino è senz'altro l'icona della velocità in salita ed è anche responsabile dei rapporti con i piloti nella Commissione Velocità ACI CSAI.

Si è conclusa una stagione importante e impegnativa: quale bilancio può tracciare dell'anno appena trascorso? 
"Ho avuto grandi soddisfazioni dal 2013. Una stagione nella quale ho raggiunto gli obiettivi prefissati, anche se con molta fatica, soprattutto in C.I.V.M. dove la lotta con Christian merli e la nuova Osella PA 2000 è stata dura. Ma le vittorie più faticose sono senz'altro le più belle. La Federazione sta lavorando per portare tutte le discipline fuori da questo complicato momento. Sono fiducioso perché le salite sono la storia, il presente e certamente il futuro dell'automobilismo".

Il settore del motorsport è in continua evoluzione, che cosa si aspetta dalla prossima stagione? 
"Visto il momento, forse sarà una stagione ancora un po' in sofferenza anche per numero di piloti presenti. E' importante adesso guardare avanti e non fermarsi".

A rendere sempre più complicato il settore c'è la questione dei costi: come si riesce a offrire competizioni di alto livello e mantenere l'equilibrio economico? 
"E' difficile perché con delle auto performanti e all'avanguardia naturalmente lievitano tutti i costi, per l'aumento delle prestazioni, quindi, dell'adeguamento della sicurezza soprattutto. In salita il fenomeno è più contenuto perché percorriamo meno Km rispetto alle altre specialità".

Qual è stato il risultato più sorprendente della scorsa stagione? 
"Rispondo come pilota, la vittoria alla Trento - Bondone. Una vittoria voluta ma senza presupposti, poiché al sabato abbiamo avuto un problema con gli pneumatici, alla domenica in gara abbiamo indovinato la scelta, ma senza aver provato le mescole, fortunatamente le gomme hanno lavorato bene e l'impresa è stata possibile. Una grande soddisfazione per tutto il team".

Capitolo giovani: a che punto è la crescita dei piloti italiani? 
"La Federazione punta molto sui giovani e lavora in loro favore, purtroppo il problema principale sono ancora i costi eccessivamente elevati. A mio parere un Trofeo monomarca in salita darebbe la possibilità ai giovani di mettersi in mostra a costi accettabili".

Che cosa cambierebbe in tema di regolamenti? 
"Diminuirei il numero delle gare di Campionato Italiano, pur lasciando il Campionato unico. Imbastire un programma su tredici gare risulta impegnativo".
Le premiazioni come incontro del gotha dell'automobilismo italiano: che cosa rappresenta un momento collettivo così importante? 
"E' certamente un bel momento comune da condividere per concludere una stagione e guardare ala prossima, tutti insieme. Poi per me Modena, in particolare ha un'importanza particolare, proprio in questa città ci sono i miei partner maggiori".

Come si riesce a fidelizzare e coinvolgere il pubblico? Che cosa può essere fatto per compiere il definitivo salto di qualità? 
"Le salite vantano un grande pubblico sono certamente la punta di diamante. Forse le tante migliaia di spettatori delle gare italiane potrebbero forse essere valorizzati meglio. Degli schermi sul percorso, delle attività d'intrattenimento varie, da aggiungere allo spettacolo della corsa, così da rendere ogni week end un evento. Magari introdurre gli ingressi a pagamento. Vedo queste modalità in più parti d'Europa".

Uno sguardo al futuro: che novità dobbiamo aspettarci da questa disciplina così importante? 
"Sono ancora incerto, non è facile e si farà ancora fatica, anche se c'è del fermento e sono sicuro che la salita emergerà come sua indole".