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lunedì 13 gennaio 2014

Dakar: la Panda ha superato agevolmente il settimo round. Anche in quota rende bene il Turbodiesel 1.9




Ottima tappa, la settima, per la Panda arrivata al bivacco molto, molto infangata, segno di un percorso duro che, dopo la pioggia di due giorni fa, è stato compromesso dal fango. La Panda ha fatto un lavoro ottimo ed è subito finita nelle mani dei meccanici perché comunque la tappa ha portato con sé un problema di semiasse – il sinistro, che è uscito ma è stato subito riparato – un perdita di olio dal cambio e due gomme forate. Dettagli che apprendiamo dal blog della PanDAKAR, puntualmente aggiornato da Giulio Verzeletti e Antonio Cabini, che condividono l'abitacolo della Panda nella maratona sudamericana. 
L’alta quota non ha ha compromesso il rendimento del motore: il 1.9 Turbodiesel della PanDAKAR lavora bene, spinge e non decade mai.



Una giornata come questa è una vera iniezione di fiducia: il team ha bisogno proprio di questo, di fare il pieno di consapevolezza e fiducia nei propri mezzi e uomini per affrontare le tappe dure che verranno, come quella nel deserto di Atacama, nei prossimi giorni in Cile. 
Oggi partenza presto, destinazione passi andini e la frontiera che poterà il team PanDAKAR in Cile. 

La Panda va. Eccome se va.

venerdì 10 gennaio 2014

Giornata tragica alla Dakar: dopo i due giornalisti vittime di un incidente, trovato senza vita il pilota belga Eric Palante

Non sono mai facili le giornate della Dakar. Questa è stata difficilissima. Dopo la notizia dei due giornalisti morti per le conseguenze di un incidente, è arrivata quella della morte di un concorrente: Eric Palante, motociclista belga è stato rinvenuto privo di vita durante l'ispezione del percorso effettuata al termine della quinta tappa, da Chilecito a San Miguel. 

La sesta tappa (da Tucuman a Salta) ha visto, tra le auto, il ritorno al successo di Stephane Peterhansel con la Mini, mentre tra le moto la vittoria è andata a Alain Duclos su Sherco. Invariate le prime posizioni delle classifiche della corsa con Nani Roma al primo posto tra le auto e Marc Coma leader tra le moto.



LA CINOTTO FAMILY ALLA DAKAR: SI E’ ARRESO ANCHE PIETRO



Anche Pietro Cinotto si è arreso. Il suo secondo assalto alla “Dakar”, diversamente dal primo lo scorso anno, non è andato a buon fine e la bandiera a scacchi di Valparaiso, prevista per il giorno 18, rimarrà una chimera.
Ieri, durante le prime battute della quinta tappa della gara, dopo circa 30 chilometri di sfida con il cronometro, il cambio della sua Toyota Land Cruiser 120 T2 si è bloccato in prima marcia, costringendolo alla resa. Il resto della tappa era troppo lungo e difficoltoso per poter pensare di vederne l’arrivo.
E’ finita dunque l’avventura della Dakar 2014 per i due driver padre e figlio piemontesi, un’avventura iniziata immediatamente in salita a causa di molte difficoltà tecniche. Difficoltà cui avevano saputo rispondere con carattere e soprattutto con il cronometro, come aveva fatto fino alla quarta tappa Pietro e come aveva fatto sin dal via anche Michele, che dopo il ritiro dello scorso anno voleva vedere quest’anno il traguardo.
“Noi ci abbiamo messo il massimo impegno - dice Pietro Cinotto - purtroppo gli eventi sono stati più forti di noi. Mio padre aveva iniziato davvero con la sfortuna, ma poteva rifarsi mentre noi pur con fatica siamo sempre stati in grado di far vedere il nostro valore, quando non abbiamo avuto problemi ci siamo sempre piazzati ai vertici della classe T2, potevamo credo aspirare al podio finale il che, alla seconda esperienza in una gara come questa, sarebbe stata una vittoria”.
Il commento di Michele Cinotto: “Quando mi hanno detto che Pietro era fermo per la rottura del cambio mi sono sentito mancare, immaginatevi cosa ho pensato, il mio stato d’animo . . . Giriamo pagina, pensiamo già alla Dakar del 2015, insieme ai nostri inseparabili navigatori dobbiamo e vogliamo vedere l’arrivo e vediamo anche se torna l’altro mio figlio Carlo!”.
Il progetto Sportivo “Dakar 2014” è stato realizzato in collaborazione con i partner: SATA, VALBORMIDA, OVERMACH, VIGEL, IMU, AVEREX.
Nella foto: Pietro Cinotto in azione (foto Maindru)

DAKAR: Gerard De Rooy e Iveco al primo posto dopo 5 tappe


L’olandese Gerard De Rooy, prima guida del Team Petronas Iveco, continua, con il suo Powerstar, a guidare la classifica nella categoria Camion alla Dakar. Dopo la quinta tappa, vinta da Sotnikov (Kamaz) e conclusa da De Rooy al terzo posto, il pilota olandese di Iveco è al primo posto della classifica davanti a Karginov e Nikolaev, entrambi su Kamaz. 


giovedì 9 gennaio 2014

LA CINOTTO FAMILY ALLA DAKAR: IL DAY-4 STREGATO. MICHELE SI RITIRA PER ROTTURA DEL MOTORE, PIETRO RALLENTATO DA UN DANNO ALL’ALIMENTAZIONE


Non è stata una giornata fortuna neppure la quarta della “Dakar”, per la Cinotto Family. Il rapportino di giornata parla del ritiro di Michele a causa della rottura del motore alla sua Toyota dopo circa 110 chilometri di impegno. Purtroppo ha ceduto la guarnizione di testa del motore ed a nulla sono valsi gli sforzi dell’equipaggio al fine di mantenere la vettura in gara.
“Non è andata bene commenta sconsolato Michele Cinotto la gara era iniziata in salita ed è finita male. In quattro giorni abbiamo partecipato ad una vera e propria guerra, il dover essere costretti a partire in retrovia per il tempo perso ha messo a dura prova il mezzo ed anche noi come equipaggio, le sollecitazioni sono state ovviamente maggiori che non se dovevamo correre in tranquillità. Purtroppo il motore ci ha abbandonati e non è stato possibile proseguire, il danno era irreversibile. Peccato, perché pensi tutto l’anno ad un impegno e poi dopo quattro giorni devi alzare bandiera bianca. Ma ci riproveremo, vogliamo vedere l’arrivo, per adesso è stata una maledizione, l’anno prossimo la sfateremo. Rimango a seguire Pietro, che sta andando molto bene, nonostante anche lui abbia molta sfortuna. Vogliamo vedere Valparaiso!”.
Giornata nera anche per Pietro Cinotto, rimasto senza carburante a circa 15 chilometri dal termine dell’impegno. Il problema è stato il danneggiamento del condotto che porta il gasolio al motore, leso durante la devastante tappa di ieri, che ha mietuto molte altre vittime. Pietro, insieme al fido Dominella, sino allo stop forzato per molte ore, era riuscito a entrare entro i quaranta dell’assoluta ed anche sopra il podio di categoria, conferma di un notevole livello competitivo. Dopo ore passate a ripristinare il danno, uno dei camion in gara ha prestato parte della propria scorta di carburante per permettere all’equipaggio di vedere l’arrivo, a notte fonda. A notte fonda, ma ancora in gara.
La sabbia sarà la protagonista anche della tappa di oggi: con 384. km di trasferimento e 527 di sezione selettiva, la carovana si muoverà da Chilecito a Tucuman. Il percorso sarà caratterizzato prevalentemente da tratti fuori pista, e le alte temperature della zona renderanno particolarmente critica la gestione meccanica del mezzo: per molti equipaggi sarà molto probabile un'altra notte in bianco.
Il progetto Sportivo “Dakar 2014” è realizzato in collaborazione con i partner: SATA, VALBORMIDA, OVERMACH, VIGEL, IMU, AVEREX.

Nella foto: Michele Cinotto in azione nella quarta tappa (foto Maindru)

mercoledì 8 gennaio 2014

LA CINOTTO FAMILY ALLA DAKAR: LA TAPPA-3 FINALMENTE CON IL SORRISO


Notevole prestazione di Pietro Cinotto, che ha chiuso ai vertici della categoria, in quarta posizione, mentre Michele ha ripreso fiducia dopo un avvio decisamente sfortunato. Oggi altra “fatica” da 657 chilometri competitivi


E’ arrivato finalmente a splendere il sole, sulla “Dakar” di Michele e Pietro Cinotto. Ieri, con la terza tappa della maratona sudamericana, entrambi gli equipaggi hanno ripreso fiducia, correndo senza particolari problematiche tecniche. Ciò ha consentito a Pietro di rimettersi in forte evidenza nella categoria di appartenenza, finendo la tappa in quarta posizione e 50° assoluto. Un brivido ha attraversato la schiena sua e del navigatore Dominella quando in un tratto veloce si è aperto il cofano motore rischiando di farli uscire di strada. Hanno tenuto la mente fredda ed hanno poi risolto il problema in soli 15 minuti.
Michele, con Zini sul sedile di destra, partendo in posizione molto arretrata per via del ritardo accumulato con la seconda giornata, ha dovuto liberarsi spesso dal “traffico” generato dai camion in gara, rimanendo anche insabbiato nel famoso “fesh-fesh”. Michele ha guidato comunque bene, con estrema attenzione in quanto era necessario seguire i solchi scavati dai camion stessi.
“La Dea Bendata ancora non ci vuole accarezzare scherza Pietro Cinotto ma noi non si molla! Siamo andati bene, abbiamo corso forte e nel frattempo preservato la meccanica della Toyota. Abbiamo comunque visto che ce la possiamo giocare. E’ ancora molto lunga, ma teniamo duro, vogliamo arrivare a Valparaiso, abbiamo un appuntamento con . . . la bandiera a scacchi!”.
“Anche oggi è stata dura commenta Michele Cinotto abbiamo dovuto guidare tra il tanto traffico dei camion, ci doveva fare molta attenzione. Comunque, a parte un insabbiamento direi che siamo andati bene. E’ ancora lunga . . . e le sensazioni sono comunque davvero uniche!”.
Con 657 km di sezione selettiva, la quarta tappa di oggi, da San Juan a Chilecito rappresenta la speciale più lunga degli ultimi anni: infatti, dalla storica tappa del 2005 da Zouerat a Tichit non si correva un tratto competitivo cosi lungo. Di fondamentale importanza sarà la capacità degli equipaggi di tenere sempre la concentrazione alta ed un ritmo costante per tutto il percorso, che sarà caratterizzato da passaggi in canyon stretti, attraversamenti di fiumi e terreni estremamente ampi dove sarà difficile mantenere il contatto visivo con i compagni di squadra. Una volta giunti al bivacco, sarà importante recuperare le energie per la tappa successiva che misurerà una speciale di 527 km con la sabbia come protagonista principale: sono queste le tappe chiave della prima settimana della Dakar 2014
Il progetto Sportivo “Dakar 2014” è realizzato in collaborazione con i partner: SATA, VALBORMIDA, OVERMACH, VIGEL, IMU, AVEREX.

(foto Maindru)

martedì 7 gennaio 2014

Dakar: tra le auto ancora la Mini, ma con Nani Roma; Peterhansel in ritardo dopo il successo di ieri. Tra le moto ancora una vittoria della Honda con Joan Barreda Bort sempre più leader della corsa


Ancora una vittoria della Mini alla Dakar. Dopo Peterhansel, è arrivato l'acuto di 
Nani Roma nella terza tappa, da San Rafael a San Juan, in Argentina. Roma 
ha preceduto Holowczyc, Poulter, Chicherit. 
Giornata da dimenticare per Stephan Peterhansel (Mini) che ha tagliato il traguardo 
con 28 minuti di ritardo ed è stato costretto a cedere il primo posto della classifica
a Nani Roma. 
Tra le moto ancora la Honda con Joan Barreda Bort, vincitore della prima tappa, 
che consolida il primato in classifica davanti a Cyril Despres (Yamaha) e Marc 
Coma (Ktm).




Dakar: Verzeletti e Cabini con la PanDakar superano le insidie delle dune di Nihuil


Superata alla grande la prima tappa della Dakar con un 99° posto assoluto, Giulio Verzeletti e Antonio Cabini con la PanDakar anno avuto la meglio anche sulle dune di Nihuil, un tratto particolarmente duro lungo il percorso della seconda tappa. Le ricognizioni effettuate tre giorni prima della corsa dalle auto degli organizzatori prevedevano sabbia dura per le piogge ma con tre giorni di sole la sabbia è invece asciugata ed ha rappresentato una vera e propria trappola per numerosi concorrenti che hanno raggiunto il bivacco con grave ritardo.

LA CINOTTO FAMILY ALLA DAKAR: ANCHE LA SECONDA TAPPA CONDIZIONATA DALLA SFORTUNA


Prosegue con i tradimenti della Dea Bendata, la Dakar 2014 per Michele e Pietro Cinotto. Hanno portato a termine anche la seconda tappa di con grosse difficoltà ma anche con forte determinazione, quella che li vuole portare sino alla bandiera a scacchi tra due settimane a Valparaiso. La seconda tappa di ieri é stata ostica a moltissimi equipaggi, molti dei quali hanno dovuto alzare bandiera bianca.
Ha rischiato il fuori tempo massimo Michele Cinotto, nella tappa di ieri, prima per problemi alle sospensioni anteriori, poi risolti dall’assistenza veloce, successivamente si è rotto il ponte posteriore, costringendo lui e Fulvio Zini a dover terminare la frazione di gara con la sola trazione anteriore. Proprio l’avere solo un assale di trazione si è rivelato un nemico in più da battere nel tratto di sabbia, ove la Toyota non riusciva a fare strada. L’equipaggio è arrivato a notte fonda, con pesante ritardo ed estremamente provato, ma comunque ancora in gara, grazie alla decisione dei Commissari Sportivi.
“Una giornata durissima commenta Michele Cinotto avevamo perso tutte le speranze, sulla sabbia la vettura non ce la faceva, ma con Fulvio ci siamo detti che non potevamo fermarci, siamo arrivati al bivacco che era quasi mattina, esausti, ma pronti a dare di nuovo battaglia”.
Anche Pietro Cinotto, insieme all’esperto Maurizio Dominella non è stato esente dai tradimenti della Dea Bendata. Dopo un avvio competitivo in grande stile, sempre nelle posizioni di vertice della categoria, nel tratto di sabbia ha sofferto ben quattro stallonamenti di pneumatici che lo hanno anche in questo caso rallentato facendolo finire 86°.
“Ancora sfortuna, il tratto di sabbia è stato decisamente ostico non solo a noi - commenta Pietro Cinotto - purtroppo non abbiamo potuto fare altro che avere pazienza e rimetterci in gara. Ci conforta il fatto che quando non abbiamo avuti problemi, stavamo facendo una bella prestazione. Non si molla!”.
Oggi gli equipaggi troveranno i primi percorsi di alta montagna attraverso le “pre-Ande” ad altezze fino a 4000 metri; dopo 295 km di trasferimento, 301 km di sezione selettiva di terreno compatto con partenza a San Rafael ed arrivo a San Juan. Dopo tre sole tappe saranno stati percorsi già più di 2200 chilometri, e sarà fondamentale preservare la meccanica delle vetture e le energie per il "tappone" della quarta giornata.
Il progetto Sportivo “Dakar 2014” è realizzato in collaborazione con i partner: SATA, VALBORMIDA, OVERMACH, VIGEL, IMU, AVEREX.

(foto Maindru)

lunedì 6 gennaio 2014

PER LA CINOTTO FAMILY ALLA DAKAR UN AVVIO SOFFERTO



Prima tappa sofferta ma conclusa per Michele e Pietro Cinotto, alla Dakar 2014. La prima fatica della grande maratona sudamericana per entrambi gli equipaggi è stata difficile, si è entrati immediatamente in clima di gara. Dopo un lungo trasferimento di oltre 400 chilometri, alcuni problemi tecnici hanno rallentato il passo di entrambe le vetture durante la prova cronometrata, quando stavano marciando ad un ritmo decisamente alto, da podio della classe T2.

Per Michele e Fulvio Zini, attorno al chilometro 50 sono iniziati i primi problemi tecnici: in una curva a sinistra la pinza del freno anteriore sinistro si è staccaca bloccando di fatto la ruota. La perizia dio guida di Michele ha evitato che la Toyota non sia uscita di strada, ma solo appoggiata con il lato destro sul bordo strada. Fiancata rovinata, parabrezza rotto ma macchina e Dakar salve: mezz’ora di lavoro e l’equipaggio é ripartito. Lo stesso problema si è ripresentato alla pinza destra, l’equipaggio se ne è accorto in anticipo e con l’aiuto dell’assistenza veloce ha bloccata la pinza lasciando altri 20 minuti al cronometro.
Per Pietro sembrava filare tutto liscio fino a circa 30 chilometri dall’arrivo, quando all’improvviso ha perso la ruota posteriore destra. Guidando per 300 metri su tre ruote, insieme a Maurzio Dominella è riuscito a mettere in sicurezza la sua vettura. Si sono tranciate le colonnette della ruota e l’ammortizzatore è uscito dal perno. Dopo un’ora e mezza di duro lavoro sulla macchina Pietro e Maurizio sono potuti ripartire portando anche loro a termine la prima tappa.
Oggi la seconda tappa: 365 chilometri di trasferimento e 433 di prova speciale: tappa velocissima e primo assaggio di dune per gli equipaggi che raggiungeranno a fine giornata il bivacco di San Rafael.
Il progetto Sportivo “Dakar 2014” è realizzato in collaborazione con i partner: SATA, VALBORMIDA, OVERMACH, VIGEL, IMU, AVEREX.
(foto Maindru)

domenica 5 gennaio 2014

DAKAR: Joan Barreda su Honda vince la prima tappa

Lo spagnolo Joan Barreda (nella foto) su Honda ha vinto nella categoria delle moto la prima tappa della Dakar, da Rosario a San Luis lunga 890 km. Barreda ha percorso i 180 km della prova speciale cronometrata in 2h 25'31''. Alle sue spalle il connazionale Marc Coma che ha concluso la tappa con un distacco di 37''. Terzo posto, a 1'40'', per il francese Cyril Despres (Yamaha), vincitore della Dakar 2013. 
Al decimo posto Alessandro Botturi, in gara per il team Speedbrain, che ha concluso la prova speciale di 180 km con un ritardo di quasi cinque minuti. 

DAKAR: BAGNO DI FOLLA A ROSARIO PER LA PARTENZA DELLA CORSA

Oltre 500mila spettatori a Rosario per la partenza della Dakar 2014. Dopo la passerella di oggi, domani la corsa entra subito nel vivo con la tappa da Rosario a San Luis con 180 chilometri di prova speciale e ben 629 chilometri di trasferimento per un totale di 809 chilometri. Al via della maratona motoristica 440 mezzi e oltre 700 piloti e navigatori. Favoriti d'obbligo i vincitori dell'edizione 2013 della Dakar: Cyril Despres tra le moto e Stephan Peterhansel tra le auto. 

venerdì 3 gennaio 2014

LA CINOTTO FAMILY ALLA DAKAR: VERIFICHE OK, OGGI RIPOSO, DOMANI LA CERIMONIA DI PARTENZA


Giornata intensa, ieri, per la Cinotto Family, con le operazioni di verifica amministrativa e tecnica a Rosario, sede di partenza della maratona che avrà luogo dal 5 al 18 gennaio 2014 in Sudamerica Argentina, Bolivia e Cile. A Rosario, per la cerimonia di partenza è prevista la presenza di circa un milione di persone

Michele e Pietro Cinotto ed i loro due navigatori, Fulvio Zini e Maurizio Dominella, ieri sono entrati decisamente in “clima Dakar”, con il primo grande passo per prendere il via alla più lunga e massacrante maratona in auto e moto al mondo, prevista dal 5 al 18 gennaio prossimi. 
A Rosario, sede di partenza, gli equipaggi hanno sostenuto le operazioni di verifica amministrativa e le vetture, le due Toyota Land Cruiser 120 T2 preparate in Francia dal Team Lardeau Competition, hanno invece superato lo scoglio di quelle tecniche. La giornata è stata lunga ed anche noiosa, dovuta alla lentezza delle procedure oltre al fatto che sulla città si è riversato un violento acquazzone tropicale.
“Abbiamo iniziato la nostra prima giornata di questa Dakar - commenta Michele Cinotto - sotto un acquazzone equatoriale ed abbiamo finito nel tardo pomeriggio con le verifiche tecniche e sportive, molto snervanti e lunghissime comunque tutto bene. Le macchine sono adesso in parco chiuso fino a domani pomeriggio per il palco partenza dove ci dicono è previsto un milione di persone a Rosario. Direi che . . . ci siamo!”
Michele (numero di gara 412) e Pietro Cinotto (numero di gara 396), insieme ai loro navigatori dovranno affrontare ben quattordici giorni di gara, tre Paesi attraversati Argentina, Bolivia e Cile 13 tappe per 5522 chilometri di distanza competitiva a fronte di un totale di 9374. La prima tappa di domenica 5 gennaio, la “Rosario” San Luis” sarà lunga 809 chilometri, dei quali 180 di settore competitivo. 
Il progetto Sportivo “Dakar 2014” è realizzato in collaborazione con i partner: SATA, VALBORMIDA, OVERMACH, VIGEL, IMU, AVEREX.

domenica 29 dicembre 2013

La Dakar 2014 su Mediaset Italia 2

Da domenica 5 a sabato 18 gennaio 2013, Mediaset Italia 2 diventa la rete della “Dakar 2014”, la 35a edizione di uno degli eventi motoristici più famosi al mondo. Italia 2 trasmetterà, in seconda e terza serata, il meglio di ogni tappa poche ore dopo l’arrivo dei piloti al traguardo. Gli highlights saranno riproposti anche in replica il giorno successivo, in due appuntamenti, alle ore 09.00 e alle ore 18.30. La gara, che dal 2009 sviluppa il suo percorso in Sudamerica, si prepara all’edizione più lunga e difficile della sua storia. Argentina, Bolivia e Cile le nazioni attraversate dalla maratona motoristica: da Rosario (Argentina) a Valparaiso (Cile), saranno 9000 i chilometri complessivi e oltre 5000 quelli che compongono le prove speciali. La telecronaca di “Dakar 2014 – L’odissea” è affidata a Guido Meda, Alberto Porta e Ronny Mengo. Oltre all’appuntamento fisso su Mediaset Italia 2, gli appassionati di motori potranno seguire l’andamento della manifestazione anche attraverso i servizi dei notiziari sportivi delle Reti Mediaset.
(foto da www.dakar.com)

venerdì 27 dicembre 2013

DAKAR: METZELER SCELTA COME PARTNER TECNICO DEL TEAM HRC RALLY


 Metzeler è stata scelta dal Team HRC Rally, squadra ufficiale Honda, come fornitore di pneumatici e partner tecnico per affrontare i raid e le competizioni rally più dure al mondo, tra queste l’edizione 2014 della prestigiosa Dakar. Le nuove Honda CRF450 RALLY dei piloti Helder Rodrigues, Sam Sunderland e Javier Pizzolito saranno gommate con pneumatici prototipo KAROO™ Extreme nelle misure 90/90-21 anteriore e 140/80-18 posteriore. Il prodotto utilizzato nelle competizioni a cui il Team HRC Rally prenderà parte, il MetzelerKAROO™ Extreme, è uno pneumatico prototipo non disponibile per la vendita perchè specificamente sviluppato per le attività sportive in collaborazione con il Team HRC Rally e che sarà utilizzato in diverse competizioni, tra cui l’impegnativa Dakar. Con il nome KAROO™ Extreme si sono voluti sottolineare due aspetti importanti alla base dello sviluppo di questo prodotto che tende appunto ad unire il patrimonio e l’esperienza acquisita con il KAROO™  nell’applicazione in enduro on/off e l'esperienza “estrema” di Metzeler nel mondo delle competizioni enduro con il MCE 6 Days Extreme, pneumatico 22 volte vincitore del Campionato Mondiale Enduro. Questo prodotto per raid e competizioni rally è pertanto la naturale evoluzione di Metzeler nelle attività fuoristradistiche. 


Lo pneumatico posteriore è stato specificatamente sviluppato per offrire una cintura d’acciaio a 0 gradi unita ad una carcassa a 4 strati e ad una nuova generazione di mescole caratterizzate dall’esclusivo processo di miscelazione di Metzeler: tutti questi elementi combinati insieme sono in grado di garantire una straordinaria durata e resistenza allo pneumatico e di offrire prestazioni al top per tutta la durata della gara.Lo pneumatico anteriore è disponibile in due versioni diverse per far fronte a tutti i tipi di terreni, da quelli duri e rocciosi a quelli più morbidi e di sabbia. Il Team HRC Rally e i suoi piloti potranno dunque scegliere, con l’aiuto dei tecnici Metzeler presenti sul posto, la migliore soluzione a seconda della tipologia di tappa da affrontare. Il primo terreno di prova che Metzeler affronterà con il Team HRC Rally è il Rallye OiLibya du Maroc che ha inizio oggi e si concluderà il 19 ottobre. Questa competizione sarà la prima importante occasione per raccogliere i feedback dei piloti sul comportamento di pneumatici e moto e preparare l’appuntamento più importante, la 36a edizione della Dakar che si correràdal 5 al 18 gennaio 2014 sulle strade di Argentina, Bolivia e Cile.

Dakar 2014: Continental in gara con la PanDAKAR di Verzelletti e Cabini

Parte sabato 4 Gennaio 2014 da Rosario, in Argentina, e terminerà il 18 Gennaio a Valparaiso in Cile l’avventura di Continental alle ruote della vettura più piccola al via della Dakar 2014. La Fiat Panda Cross, non nuova alle avventure nei rally-raid, per l’occasione ribattezzata PanDAKAR è affidata all’equipaggio composto da Giulio Verzelletti e Antonio Cabini, veterani delle corse nel deserto sia in moto che in auto e camion. Un percorso di oltre 9000 chilometri, di cui più di 5000 di prove speciali impossibili attraverso deserti e tratturi dall’Argentina alla Bolivia al “nulla lunare” dell’Atacama fino al Cile, caratterizza l’edizione 2014 della Dakar, in assoluto la più lunga e più dura della storia di questa maratona impossibile, con passaggi in quota sulle Ande mai raggiunti in passato. E’ logico che, per garantire il massimo delle performances soprattutto in tema di robustezza e di affidabilità, la PanDAKAR è stata completamente rivisitata dal punto di vista telaistico e meccanico partendo dalla base della versione di serie della Panda Cross. La struttura di scocca è stata irrobustita completamente risaldata con l’apporto di una fitta gabbia di protezione, sono stati ridisegnati ex-novo i telai anteriori e posteriori di supporto dei bracci e delle sospensioni, sono stati progettati specifici ammortizzatori telescopici regolabili a doppio effetto e a corsa maggiorata con molle doppie registrabili che elevano in maniera considerevole l’altezza dal suolo, è stata montata una piastra sottoscocca per proteggere dagli urti, sono state installate nell’abitacolo completamente svuotato tutte le strutture di sicurezza obbligatorie, un serbatoio maggiorato ed una rastrelliera per 3 ruote di scorta. Dal punto di vista meccanico il motore diesel è stato portato alla cilindrata di 1900 cc con una potenza di 180 cavalli di tutto rilievo per la piccola Panda, cambio a 6 marce, frizione rinforzata in rame e 4 freni a disco maggiorati sulle 4 ruote.
Quattro parafanghi allargati ospitano le Continental CrossContact AP di misura 215/80R15, pneumatici M+S off-road di produzione di serie dotati generosi tasselli sul battistrada che conferiscono particolare attitudine alla guida su terreni difficili come sterrati duri con pietre e buchi, ma anche sufficientemente elastici e robusti da garantire un buon “galleggiamento” su sabbia e sul fesh-fesh in tutta sicurezza in condizioni di sottopressione.
Il team ha a disposizione in tutto una ventina di ContiCrossContact AP per affrontare qualsiasi evenienza nei terribili 9000 chilometri del rally. A supporto della PanDAKAR il team Orobica Raid ha iscritto alla Dakar 2014 anche due autocarri Mercedes Unimog che avranno il compito di seguire in gara la macchina portando i ricambi necessari ed i meccanici per gli interventi più immediati. Un altro camion-officina attrezzato fornirà l’assistenza completa a fine di ogni tappa.

“E’ una sfida che abbiamo voluto affrontare con un sacco di passione per dimostrare che gare di questo genere non sono riservate unicamente ai ‘mostri’ ufficiali delle case”, spiega Nicola Montecchio, ingegnere di Fiat coinvolto a livello di consulenza privata nell’operazione Rally Dakar. “La PanDAKAR è la più piccola vettura in gara, ma ha dalla sua il potenziale della leggerezza e dell’agilità, ed è affidata a due veterani di questo genere di corse. Puntiamo ad arrivare a Valparaiso per dimostrare che la nostra idea è vincente: non è importante la posizione di classifica, chi riesce a salire sulla pedana di arrivo dopo 9000 chilometri inimmaginalmente massacranti è già di per sé un eroe”.
“La scelta di utilizzare pneumatici di serie” spiega Alberto Bergamaschi, responsabile di Continental per i rapporti con Fiat, “nasce dal fatto che le coperture ContiCrossContact AP hanno una capacità incredibile di adattarsi ai più svariati tipi di terreno. Forse dovranno cedere qualcosa alle racing nella prestazione pura, ma la versatilità di impiego alla fine farà valere il suo peso”

Dakar 2014: Michele e Pietro Cinotto pronti per la seconda partecipazione alla maratona con due Toyota Land Cruiser preparate dal Team Lardeau Competition


Mancano oramai pochissimi giorni alla partenza della nuova avventura della CINOTTO FAMILY alla Dakar 2014. Per Michele e Pietro Cinotto sarà la seconda esperienza nella più lunga e massacrante maratona in auto e moto al mondo, prevista dal 5 al 18 gennaio prossimi. Saranno ben quattordici giorni di gara, tre Paesi attraversati Argentina, Bolivia e Cile 13 tappe per 5522 chilometri di distanza competitiva a fronte di un totale di 9374. I Cinotto saranno tra i pochi italiani in gara alla maratona in auto (4 gli equipaggi italiani) e saranno al via con due Toyota Land Cruiser 120 T2 preparate in Francia dal Team Lardeau Competition, una delle squadre di maggior esperienza al mondo nei grand raid.

Michele Cinotto (numero di gara 412) sarà affiancato da Fulvio Zini, suo amico dai tempi del Trofeo A112 nel 1980, mentre Pietro (numero di gara 396) sarà in coppia con Maurizio Dominella, uno dei navigatori di più grande esperienza a livello internazionale, avendo già disputato ben 22 Dakar. 
Questi ultimi giorni dell’anno sono quelli dell’arrivo via nave - delle vetture in Argentina, mentre gli equipaggi dovranno essere in loco per il 3 e 4 gennaio, giorni riservati alle operazioni di verifica amministrativa e tecnica. La partenza sarà domenica 5 gennaio da Rosario per concludersi il 18 a Valparaiso, seconda metropoli del Cile.
Imponente sarà lo spiegamento di forze alla Dakar 2014 da parte del Team Lardeaux: oltre alla Cinotto Family, avrà in gara altri tre equipaggi. Tutti saranno seguiti da ben quattro mezzi di supporto più una vettura in gara come assistenza “veloce”, l’equipe tecnica sarà composta da nove meccanici, diretti dal “diesse” Patrick Lardeau.
Il progetto Sportivo “Dakar 2014” è realizzato in collaborazione con i partner: SATA,VALBORMIDA, OVERMACH, VIGEL, IMU, AVEREX.

lunedì 23 dicembre 2013

PanDAKAR, il ritorno

La Fiat Panda ritorna alla Dakar. Con alla guida Giulio Verzeletti che sarà affiancato da Antonio Cabini, come accaduto in altre Dakar in auto e in camion. Equipaggio ben collaudato che punta a un risultato di prestigio.
Una storia, quella della PanDAKar, che inizia nell'autunno 2006: il team FIAT-Abarth PanDAKAR costruisce due auto per disputare la Dakar 2007. In tutto il mondo la notizia suscita scalpore: la city car più famosa al mondo si presenta alla partenza del più massacrante rally raid. Le Panda sono affidate a Miky Biasion e Bruno Saby, ma durante la quarta tappa della gara l'auto di Biasion ha problemi alla frizione e il camion di assistenza veloce in gara, si perde tra le dune del deserto. Così le due Panda 4×4 senza assistenza si ritirano. Bruno Saby e il suo co-driver Rudy Briani non avevano avuto problemi fino a quel momento.

Dall’ottobre 2007 Orobica Raid si occupa del team, che ha, oltre alle due vetture da cui prende il nome, una FIAT 16 4×4, due camion di appoggio in gara e due mezzi per logistica-ricambi fuori gara. Il progetto principale del team è tornare di nuovo in gara con le piccole 4×4, soprattutto in competizioni rally raid di massimo livello. Il tutto supportato dalla grande passione per i motori che unisce staff, equipaggi, meccanici insieme a tutti i fan della PanDAKAR. Il team vanta una pluriennale esperienza nel mondo rally: tra tutti i membri si contano infatti più di cinquanta partecipazioni a gare internazionali tra Dakar, Africa Race, Rally di Tunisia, Transorientale, Rally Tout Terrain Baja Spagna e Ungheria.


La Panda per la Dakar è stata adeguatamente modificata da Cap360 Motorsport di Dario Mondellini. Il sito della PanDAKAR elenca in modo esauriente gli interventi effettuati. Eccoli per gli appassionati del dettaglio tecnico:

  • Utilizzo del motore 16v per avere la potenza necessaria a superare qualunque ostacolo, montato 40mm rialzato rispetto all’8v montato in precedenza. Questa modifica ha dato seguito praticamente tutte le altre;
  • Motore 1,9 16v con collettore e turbina della nuova versione 2.0 multijet;
  • Montaggio gruppo motore/cambio 40mm più in alto rispetto al 1,9 8v montato in precedenza: da qui la scelta obbligata di rifare completamente la traversa anteriore perché la PTU rialzata non ci stava;
  • Frizione rinforzata da 200mm a 6 petali in rame;
  • Traversa anteriore in tubolare di Nickel-Cromo progettata da zero, con attacchi rialzati e attacchi bracci sospensioni modificati;
  • Sospensioni anteriori rifatte per allargare la carreggiata e spostare il passo in avanti di 25mm, bracci in tubolare fazzolettato e lamierato in Nickel-cromo montato completamente su uniball;
  • Montanti anteriori ricavanti dal pieno in 39ncd5 rinforzati e modificati per alloggiare cuscinetto ruota maggiorato (ora uguale per le 4 ruote) e mozzo ruota dedicato
  • scatola guida di derivazione Fiat con corsa accorciata (51mm/giro invece di 48mm/giro) con tiranti sterzo di maggior diametro e testine ricavate dal pieno in 39ncd5 con uniball;
  • Radiatore acqua maggiorato con doppia ventola di maggior diametro (una soffiante, una aspirante), radiatore olio maggiorato, radiatore gasolio e intercooler, tutti dedicati;
  • Impianto elettrico in cavo d’argento di tipo racing, eliminato body computer, fusibiliera e scatola relais in abitacolo ridotta al minimo indispensabile, fusibili riarmabili, fari xenon e supplementari a led, motore sterzo elettrico modificato e riprogrammato, indicatore livello gasolio;
  • Cruscotto ridotto per maggiore abitabilità, eliminato riscaldamento a favore di una ventola interna elettrica (ktm);
  • Cassa ptu ricavata dal pieno in ergal e rinforzata, ingranaggi modificati nel rapporto per permettere di far girare uguali ruote anteriori e posteriori;
  • Albero di trasmissione modificato nella parte posteriore con giunto cardanico
  • differenziale posteriore after Market realizzato ad hoc;
  • Giunti esterni semiassi maggiorati uguali per le 4 ruote;
  • Giunti interni anteriori non più a tripode ma di tipo omocinetico;
  • Semiassi fatti su misura;
  • Sospensione posteriore modificata mantenendo sempre il braccio oscillante ma molto rinforzata, che permettesse un allargamento di carreggiata oltre ad aumento di passo, e l’alloggiamento di cuscinetti ruota e giunti maggiorati;
  • Freni potenziati al posteriore, ora dischi e pinze uguali sulle 4 ruote;
  • Ruote maggiorate 215\80 r15 carico pesante;
  • Carrozzeria rifatta gran parte in vetroresina per adeguarsi all’allargamento di carreggiata e aumento di passo, portellone modificato con gobbe per alloggiare ruote di scorta maggiorate.


giovedì 19 dicembre 2013

Dakar 2014: online il nuovo sito www.iveco.com/dakar

A meno sedici giorni dalla partenza, Iveco aggiorna i tifosi più appassionati dalle pagine del sito www.iveco.com/dakar
E' infatti possibile scoprire i “segreti” dei veicoli Iveco in questa fase di avvicinamento alla Dakar e poi seguire la gara con aggiornamenti quotidiani dal Sudamerica. Un viaggio attraverso la competizione più difficile e impegnativa del mondo, a bordo dei veicoli Iveco, che quest’anno percorreranno le strade di Argentina, Bolivia e Cile. 
Il sito, pubblicato in inglese e spagnolo, sarà quotidianamente aggiornato con i risultati delle gare e delle performance del Team Iveco, con contributi multimediali inviati direttamente dal “campo di gara”.
La novità di quest’anno riguarda l’attività sui social network: la barra dei social media – che collega alle pagine Iveco su Facebook, Twitter, Youtube, Flickr e Picasa di Google – proporrà tutte le novità e i contenuti testuali, video e fotografici.
Uno spazio del sito è inoltre dedicato alla storia della partecipazione di Iveco alla Dakar: una retrospettiva sui successi conquistati dai veicoli Iveco sui terreni impervi della competizione che ogni anno attira milioni di appassionati.


Infine la sezione “From Dakar to your job” si propone di far scoprire ai clienti Iveco tutte le caratteristiche del Nuovo Trakker, noto per essere affidabile sia nelle missioni quotidiane in cava-cantiere, sia in situazioni estreme, come la Dakar. A conferma del fatto che questo tipo di competizione costituisce una grande opportunità per testare in condizioni eccezionali e di estrema difficoltà le prestazioni e l'affidabilità dei veicoli e di tutti i suoi componenti.
(immagini da www.iveco.com)

sabato 14 dicembre 2013

MINI ALL4 Racing alla Dakar 2014

Dal 5 al 18 gennaio 2014, MINI si schiererà con undici vetture MINI ALL4 Racing, gestite dal team X-raid, al Rally Dakar. Nel 2012 e nel 2013, la MINI ALL4 Racing è stata l’auto da battere nel più duro Marathon rally del mondo. Il pilota francese Stéphane Peterhansel ha vinto le ultime due edizioni della Dakar al volante della MINI ALL4 Racing del Team Monster Energy X-raid.
“Il motorsport è nel Dna della MINI. Fin dalla nascita negli ultimi anni Cinquanta, il marchio MINI è stato intrinsecamente associato allo sport motoristico”, dice Jochen Goller, Senior Vice President della MINI. Fu allora che John Cooper (GB) intravide le basi per una promettente auto sportiva ed iniziò a modificare la Mini classica per partecipare all’attività sportiva. Nel 1959, la Mini vinse il rally nazionale Mille Miglia. Negli anni Sessanta, la Mini vinse tre volte il Rally di Montecarlo e riuscì quasi a vincere una quarta volta. Ancora oggi, il nome John Cooper è associato alla leggenda sportiva del marchio MINI grazie alla gamma John Cooper Works, che rappresenta l’immagine sportiva del marchio con modelli esclusivi e speciali accessori performanti.
Goller continua: “E’ anche per questo che il marchio John Cooper Works viene associato con ogni evento sportivo al quale partecipi la MINI. Questo è il primo motivo per il quale MINI gareggia nel rally Dakar. La seconda ragione la troviamo nei valori fondamentali di MINI: l’esaltazione e l’agilità che appartengono al mondo del motorsport e che sono coerenti con l’immagine della Dakar. Vincendo i Rally Dakar 2012 e 2013, MINI, come negli anni Sessanta, è stata in grado di rendere possibile ciò che sembrava impossibile, cioè il confronto tra una piccola auto contro grandi auto, Davide contro Golia. L’ultima ragione sta nella Dakar stessa. Il rally è diventato un fantastico canale di comunicazione, grazie al grande interesse dei media che generano una visibilità globale. Vogliamo ancorare i marchi MINI e John Cooper Works, nonché il DNA prestazionale della MINI, tra gli entusiasti appassionati della Dakar”.

Il Rally Dakar 2014 rappresenta un’altra pietra miliare della storia di MINI nel più severo rally di endurance del mondo. Non abbiamo mai avuto così tante MINI ALL4 Racing schierate alla Dakar come nella 36a edizione: in totale, undici di queste vetture si batteranno per la vittoria. “Penso che stiamo andando nella giusta direzione – dice Stéphane Peterhansel. – Io ho vinto gli ultimi due rally, ma ciò non significa niente per il prossimo evento, dal momento che ogni rally rappresenta un nuovo capitolo”.
Nel 2011, la MINI ALL4 Racing ha fatto il suo debutto nel leggendario Rally Dakar. “Iscrivere un veicolo fuoristrada compatto ad una corsa di endurance nelle condizioni più dure possibili era la sfida che volevamo superare”, dice Goller. Basata sulla MINI John Cooper Works Countryman, la MINI ALL4 Racing ha dimostrato immediatamente di essere competitiva e di poter conquistare dal primo istante i cuori degli appassionati.
Soltanto un anno dopo, alla Dakar venivano iscritte cinque MINI ALL4 Racing. Secondo Goller, “con l’insieme di potenza, affidabilità ed efficienza, oltre al pilota di maggiore successo di tutti i tempi in questa corsa dietro il volante, il marchio MINI ha fatto il grande exploit già alla sua seconda apparizione: la MINI ALL4 Racing e Stéphane Peterhansel hanno vinto il Rally Dakar 2012”. La MINI ha partecipato per la terza volta alla Dakar nel gennaio 2013, nuovamente con cinque vetture MINI ALL4 Racing, e, al suo primo tentativo, ha difeso il suo titolo con successo.
La MINI ALL4 Racing ed il Team X-raid hanno fatto registrare grandi prestazioni, vincendo due importanti eventi prima della Dakar 2014: il titolo piloti nella FIA Cross-Country Rally World Cup con il pilota polacco Krzysztof Holowczyc ed il difficile OiLibya Rally del Marocco con il pilota argentino Orlando Terranova, entrambi al volante di una MINI ALL4 Racing. Secondo Goller, “Il Team X-raid ha fatto un lavoro eccellente, continuando lo sviluppo della vettura, e la MINI ALL4 Racing sembra pronta per un’altra Dakar. Sono fiducioso di poter ottenere un buon risultato di squadra e spero di difendere con successo il titolo in Sud America”.