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martedì 2 maggio 2023

Il debutto in Formula 1 della Dallara



- di Massimo Campi
- Immagini ©Massimo Campi; ©Raul Zacchè/Actualfoto

Il 1° maggio 1988 ad Imola, Alex Caffi corre con la Dallara 188, la prima monoposto di Formula 1 realizzata a Varano de' Melegari, schierata dalla BMS Scuderia Italia

I motori e le auto da competizione sono una delle grandi passioni di Giuseppe Lucchini, presidente della Lucchini Sidermeccanica SpA, una delle più importanti industrie siderurgiche italiane. L’appassionato manager bresciano nel 1983 fonda la Brixia Motor Sport che inizia a gareggiare nel World Touring Car Championship. La grande svolta arriva nel 1988, quando Lucchini decide di schierare una monoposto per il campionato Mondiale di Formula 1 e si rivolge a Giampaolo Dallara per la costruzione della vettura. Intanto viene cambiato anche il nome della scuderia che, da Brixia Motor Sport, diventa BMS Scuderia Italia. L’unione tra la struttura bresciana e l’ingegnere parmense porterà al debutto della Dallara Automobili nella massima espressione dell’automobilismo mondiale. A Varano de' Melegari sin dall’estate del 1987 fervono i lavori, ma la vettura non è pronta per la prima gara stagionale del 1988 ed in Brasile la squadra bresciana debutta con una monoposto di F3000 adattata alle specifiche di Formula 1 con Alex Caffi alla guida.

La nuova Dallara 188 è progettata dall’ingegnere argentino Sergio Rinland, con un passato alla Brabham, che disegna una monoposto abbastanza convenzionale e facile da gestire. Per avere un baricentro il più basso possibile le sospensioni anteriori e posteriori sono del tipo pull-rod, ed anche il profilo del muso molto appuntito, e delle pance laterali si presenta decisamente basso.

Il motore utilizzato è il V8 Cosworth DFZ, la nuova unità prodotta dalla factory inglese con il ritorno ai motori aspirati di 3,5 litri. La stagione 1988 è l’ultima in cui è possibile utilizzare i motori turbo, che equipaggiano principalmente le monoposto di McLaren/Honda e Ferrari, mentre i team più piccoli si sono già convertiti ai nuovi aspirati che diventeranno i propulsori protagonisti delle stagioni successive.

L’utilizzo dei motori aspirati facilita il compito degli aerodinamici, ci sono molti meno accessori da installare nelle pance ed alle spalle del pilota, con un grande miglioramento dell’efficienza aerodinamica. La Dallara è una delle prime fabbriche ad avere una galleria del vento interna che è servita allo studio della nuova monoposto di Varano de Melegari. Il retrotreno presenta un profilo estrattore non particolarmente esasperato, mentre la superficie dell’ala anteriore, di tipo biplano è munita di bandelle laterali di grandi dimensioni. La superficie sotto l’ala anteriore è abbondante per generare più deportanza possibile, uno schema adottato dalla Dallara ed in seguito esasperato dalla Tyrrell 019 del 1990. Tra le caratteristiche aerodinamiche ci sono le doppie bandelle per indirizzare i flussi dell’aria sulle pinze freno.

La stagione della BMS Scuderia Italia si apre con una mancata qualifica nella prima gara con la Dallara 3087 derivata dalla F.3000 ed equipaggiata ancora con il vecchio DFV di 3.0 litri. Il 1 maggio 1988, prima gara europea e seconda della stagione, la nuova monoposto italiana debutta ad Imola con Alex Caffi alla guida. La Dallara 188 con il V8 di 3.5 litri si classifica al 24° posto nelle prove facendo un tempo migliore della Zacspeed turbo di Ghinzani e della Eurobrun di Modena. La gara dura poco con il pilota bresciano costretto alla resa per una avaria al cambio. Negli altri Gran Premi stagionali la Dallara 188 supera sempre tranquillamente le prequalifiche, uno degli scogli maggiori per un team piccolo ed esordiente. In prova è quasi sempre entro i primi 20 ma l’affidabilità è il tallone d’achille della vettura che finisce solo sette gare su 15 partenze. Spesso ci sono problemi di surriscaldamento dovuti alle piccole masse radianti installate nelle pance, ma anche problemi alla trasmissione ed ai freni che impediscono alla Dallara di ottenere risultati di rilievo. Il miglior gran premio è quello dell’Estoril, con Alex Caffi che sfiora la zona punti con un settimo posto alle spalle della McLaren di Ayrton Senna.











domenica 23 aprile 2023

La Formula Fire di Corsini Corse protagonista alla Dallara Academy



Testo e immagini di Massimo Campi

La storia della Corsini Corse, le monoposto dipinte di giallo che vincono le gare di Formula Fire e Formula Panda negli anni ’90, è una di quelle storie fatte soprattutto di grande passione per i motori. Una storia molto bella, purtroppo finita prematuramente e tragicamente male con la scomparsa di entrambi i personaggi che credevano nelle loro vetture. Dopo 30 anni si è realizzato un sogno che avevano i due costruttori con la piccola monoposto costruita da Luigi e Sandro Corsini cha fa bella mostra nella Dallara Academy come esempio di tecnica.

La Corsini Corse nasce per pura passione ai tempi della Formula 875 Monza, quando Luigi Corsini, appassionato di motori e pilota dilettante, lascia le gare fuoristrada con le due ruote per iniziare a divertirsi con le quattro. Ma Luigi è un valido artigiano, il suo lavoro è quello di realizzare impianti in PVC, ha grande dimestichezza con le mani, gli attrezzi e la meccanica e realizza la sua prima vettura con idee innovative. Poi costruisce anche una piccola F. Monza con il motore centrale invece che a sbalzo come era di consueto nella tecnica della categoria.

Inizialmente nella piccola officina ci bazzicano anche dei ragazzini, Sandro, il figlio di Primo che ha una quindicina di anni ed è attratto da quel mondo fatto di suoni, rumori e velocità, ed in seguito arriva anche Marcello, il figlio di Luigi, che è ancora un bambino piccolo ma gli piace già tanto giocare vedendo papà e zio mentre trafficano con le vetture da corsa che gli sembrano più belle della Formula Uno che vede alla televisione e sulle riviste di auto che trova in casa. Con il passare degli anni ed il cambio di categorie, passando dalla F. 875 Monza, alla Formula Panda e successivamente alla Formula Fire, inizia la grande storia del piccolo costruttore brianzolo.

In officina è arrivato anche il nuovo aiuto, Sandro Corsini ed è subito intesa con Luigi: nipote e zio formano una coppia con la passione per i motori e la meccanica nelle vene. Intanto Sandro si è anche calato nell’abitacolo delle sue vetture, debutta in pista nel 1987, sale dentro l’abitacolo della monoposto F. Panda dopo avere fatto mille lavori attorno alle monoposto dei clienti. Sullo schieramento di partenza c’è accanto lo zio Luigi, il cugino Marcello guarda i due dalla terrazza dei box. “Impara a tenere giù il piede Sandrino!” sono le parole di Luigi, e Sandrino sulla gialla Corsini fila via, dimostrando da subito di sapere guidare bene e forte, nonostante un motore non molto potente alle sue spalle. Ha il caso dipinto di giallo, come il suo grande idolo Ayrton Senna il pilota dal piede pesante che inizia a vincere in F.1. I Corsini decidono di darsi una livrea: a Luigi piace il verde Lotus, a Sandro piace il giallo, questa volta vince il più giovane e da allora diventerà il colore ufficiale della Corsini Corse. Nel 1988 Sandro Corsini è al via con la F. Alfa Boxer, in seguito farà anche delle gare con la F. 2000 e la F. 3, ma è con le Corsini che arriveranno i migliori risultati della sua carriera.

La grande svolta dell’attività arriva con nuova Formula Fire, Luigi Corsini è pronto. La prima gara si disputa solo con due vetture, la Corsini di Roberto Pessina e la Tatuus di Ruggero Cerizza, con il pilota della Corsini che sale sul gradino più alto del podio. E’ l’inizio di una grande storia, Luigi Corsini capisce che ci può essere mercato per le sue vetture e si dedica anima e corpo alla costruzione. Come si dice “Il dado è tratto”, dalla seconda gara scende in pista Marco Spiga con una seconda Corsini ed arrivano nuovi piloti, alcuni inizialmente con le Corsini modificate come Alessandro Molli. La categoria, nonostante il tentativo di boicottaggio iniziale diventa un successo e la Corsini Corse è tra i principali protagonisti che ne scriveranno la storia con Marco Spiga che vince il primo campionato della nuova F. Fire.

A dare una mano in officina, nelle tarde ore della giornata, arriva anche Gianluca Rainoldi, il suo compito iniziale è quello di mettere a punto i motori Fire, ben presto si rivelerà il più importante collaboratore ed una fondamentale pedina della squadra. L’esperienza di Gianluca diventa molto importante anche nella costruzione delle nuove vetture, nella logistica e gestione delle monoposto in pista e sarà lui “l’erede tecnico” dell’esperienza Corsini Corse.
Luigi e Sandro Corsini decidono di mettere in cantiere una nuova monoposto che diventerà un punto di riferimento per la F. Fire. La vettura nasce inizialmente per la F. Panda che, nel 1990 è ancora la categoria più importante tre le due formule gemelle. Sembra una piccola Formula 3, ed il telaio, in tubi quadri, è integrato nella carrozzeria in fibra di vetro che serve come ulteriore irrigidimento.

Marcello Corsini è ancora un ragazzino, quando vede la gialla monoposto la confronta con le foto che appaiono delle nuove Formule 3 “ma papà sembra una copia di una Dallara?”. Luigi lo guarda, ci pensa un po’ ed esclama “vedi Marcello, io non ho potuto studiare ed ho imparato a lavorare guardando quello che facevano gli altri, cercando di capire perché lo stavano facendo. L’ingegner Dallara è uno bravo, le sue vetture vincono, hanno soluzioni tecniche all’avanguardia ed ho capito la validità delle sue idee e molte di queste le ho applicate sulla nostra monoposto”.

Sandro Corsini la porta al debutto, nonostante il solito motore recuperato, con poca potenza, la monoposto vola sfruttando le doti di tenuta di strada in curva e ben presto molti team vogliono le vetture di Cesano Maderno e la Corsini Corse diventa una grande realtà nel mondo dei piccoli costruttori. Negli anni successivi le vetture F. Fire ottengono buoni risultati e in totale ne vengono costruite ventidue.

Tutto sembra andare a gonfie vele, in Corsini vengono realizzate anche alcune Alfa Boxer ed un prototipo per la F. Challenge, ma il 18 aprile 1993 Luigi viene a mancare stroncato da un male improvviso. L’attività della Corsini Corse, ora nelle mani del solo Sandro, continua senza sosta. Sandro porta a termine un lavoro di impostazione iniziato con Luigi per la costruzione della nuova Formula Fire denominata CLS (acronimo di Corsini Luigi Sandro) in onore del defunto zio Luigi. La vettura presenta soluzioni molto interessanti come il motore installato in modo semi-portante, la sospensione anteriore con mono-ammortizzatore simile alla Formula Europa Boxer ed una carrozzeria al limite minimo regolamentare. Sandro, con il successo riscosso della sua creatura e le molte richieste da parte dei vari team, deve rinunciare all’attività di pilota, entra nell’abitacolo delle sue monoposto quando serve collaudare qualche nuova soluzione. È’ l’apice per la squadra corse di Cesano Maderno, fioccano le vittorie ed i campionati conquistati. Dopo il titolo Cadetti di Sandro Corsini nel 1990, e quello di F. Fire di Marco Spiga, seguono vari titoli in F. Fire. Nel 1991 Massimo Perego è primo nella classifica over 23 di F. Fire. Federico Dubbini è primo assoluto nel 1992, segue nel 1993 Emanuel De Luca, vincitore anche della classifica under 23 seguito da Elio Pittaluga nel 1994 e nel 1995 che domina la categoria con la vettura gestita dall’Oregon Team.

Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, la Corsini Corse realizza anche una vettura per il nuovo Campionato Europeo di Formula Renault, ma la storia della squadra dipinta di giallo è destinata ad un triste epilogo. Nel 1998 si corre a Magione la “Pasqua del Pilota” con varie gare. La Corsini Corse è presente per assistere i vari clienti, e Sandro Corsini decide di scendere in pista al volante di una sua vettura lasciata libera dal pilota titolare. Parte la gara, Corsini e Massimiliano Russomando al volante di una Locatelli, sono in lotta; c’è un contatto in pieno rettilineo ad oltre 150 all’ora, una ruota della monoposto gialla finisce nell’erba ancora umida, ed esce fuori pista. La Corsini slitta nel prato ed infine urta lateralmente un vecchio muretto in cemento senza nessuna protezione. Sandro Corsini picchia contro uno spigolo, dall’urto il casco si spacca, è la fine.

La storia della Corsini Corse si chiude tragicamente il 13 aprile 1998, lasciando un vuoto nell’ambiente e nel cuore di tutti gli appassionati che hanno avuto la fortuna di conoscere persone semplici, con una grande passione, inventiva e capacità tecnica nel costruire vetture innovative e vincenti.

Tutto sembra finito, ma c’è ancora Marcello Corsini che, nonostante le tragedie famigliari, ha anche lui il pallino delle tecnica e della meccanica. Studia, si applica, fa un master e viene assunto in Dallara. Avventure tecniche in America, ed ora è uno dei responsabili dei vari progetti legati alle monoposto della massima formula all’interno delle struttura di Varano Melegari. Marcello insegue un sogno da tanti anni: possedere una monoposto Corsini realizzata da Luigi e Sandro. La trova, la restaura, e quando l’ingegner Dallara viene a sapere delle sua storia famigliare lo invita ad esporre la vettura nella Dallara Academy, come esempio di costruzione di una piccola monoposto artigianale e vincente. Quella gialla Corsini entra per qualche giorno nella factory parmense, con Marcello che è invitato a spiegare quella storia fatta di passione agli amici ed ai colleghi.

“E’ una bellissima monoposto – sono le parole dell’Ingegner Giampaolo Dallara – sono orgoglioso che qualcuno, negli anni ’90, abbia copiato alcune nostre soluzioni, rendendole vincenti come sulle nostre monoposto. Anche io, quando ero giovane, ed anche da ingegnere affermato, ho sempre guardato le soluzioni dei nostri avversari, cercando di capire quali fossero le più valide per poi magari applicarle sulle nostre vetture. Questa monoposto rende grande onore alla famiglia di Marcello Corsini, ma anche alla Dallara dimostrando che alcune soluzioni tecniche sono valide anche in scala ridotta e con una vettura semplice ma, alla stesso tempo, dalla costruzione raffinata.”

Per quella squadra “Giallo Corsini” è come una laurea ad honorem, un apprezzamento ad un progetto che, ormai trent’anni fa, ha saputo rivoluzionare il modo di costruire quella piccole formule addestrative.

ph credits Massimo Campi / riproduzione riservata














sabato 27 agosto 2022

Anteprima Dallara Stradale all’Historic Minardi Day con livrea speciale dedicata Aci“The Pass” di Alex Zanardi



La Dallara Stradale di Andrea Levy, la prima a essere stata consegnata al mondo, ha scelto Historic Minardi Day per scendere in pista con un nuovo assetto da anteprima mondiale.

Oggi, Sabato 27, e domenica 28 agosto 2022, tra le curve dell'Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola, la Dallara Stradale della 777 Collection è la prima Stradale a montare l'esclusivo kit pista aero EXPerience creato da Dallara. La Dallara Stradale con il kit aero EXperience, provvisto di louvers anteriori e di ala posteriore biplano, è in grado di sviluppare un carico aerodinamico ben superiore al peso della vettura, portando il rapporto peso/carico aerodinamico inferiore all'unità (peso: carico aerodinamico <1), migliorando efficienza, balance e performance.

 

Historic Minardi Day è anche l'occasione per mostrare la nuova livrea della Dallara Stradale 777, un omaggio all'epico sorpasso compiuto da Alex Zanardi su Bryan Herta a Laguna Seca l'8 settembre 1996 durante una gara del campionato mondiale Indy, con il quale il pilota bolognese conquistò l'America. Una manovra impossibile all'ultimo giro, nella doppia curva denominata il Cavatappi, che viene ricordata con il nome "The Pass" e che ha consegnato alla storia i colori della Reynolds vincitrice di quella gara leggendaria.

 

La Dallara Stradale di Andrea Levy ricorda The Pass a ogni giro e a ogni curva grazie al codice QR sulla livrea che rimanderà direttamente a un video originale del sorpasso di Laguna Seca.

 

La livrea Tributo Zanardi è stata realizzata da Wrap.it, società con sedi a Milano, Genova, Levante Ligure e Porto turistico di Lavagna, specializzata da 15 anni nel wrapping nautico, automotive e di interior/exterior design.








lunedì 1 febbraio 2021

24 ORE DAYTONA: SVANISCE A 9 ORE DALLA FINE IL SOGNO CETILAR RACING


Questa volta le cose dovevano andare diversamente. I presupposti per conquistare almeno uno strepitoso podio nell'edizione del debutto della 24 Ore di Daytona c'erano davvero tutti.


Ottimo il potenziale espresso dalla Dallara LMP2 numero 47 del team Cetilar Racing, unica squadra tutta italiana al via, sempre sotto il coordinamento tecnico degli uomini di AF Corse. Ineccepibile la condotta dei piloti, con Roberto Lacorte nel ruolo di gentleman "poco gentleman" e molto in forma, autore della partenza e di una prima fase di corsa straordinaria. Poi a fare più che bene il loro lavoro sono stati il nuovo arrivo Antonio Fuoco, Andrea Belicchi e Giorgio Sernagiotto.


Protagonista assieme a Fuoco, appena una settimana fa, nella qualifying race del Roar Before the 24, quando un inconveniente allo sterzo lo ha privato della vittoria, Lacorte si è avviato sesto di classe per risalire immediatamente due posizioni portandosi nella top 10 assoluta e quindi gradualmente secondo. Fuoco, che è subentrato al volante per il secondo stint, ha poi agguantato la leadership e da allora in avanti la vettura del team Cetilar Racing è quasi ininterrottamente rimasta davanti.


A nove ore e 45 minuti dalla fine la doccia fredda. Proprio mentre al volante si trovava Fuoco. Il pilota di Cariati ha prima rallentato sensibilmente, per poi rientrare ai box per una sosta inaspettata. Tornato in pista Fuoco si è in seguito dovuto fermare nuovamente. Amara la sentenza: cambio Ko e podio (se non addirittura una vittoria) definitivamente sfumato. Uno stop che è durato oltre due ore. Quindi la decisione di Lacorte di proseguire. "Never give up!". Sono le corse, ma proprio per questo mai abbandonare, pur senza speranze di chiudere tra i primi. E alla fine è arrivato il sesto piazzamento di categoria.


"C'è il rammarico per non avere potuto puntare fino all'ultimo per le prime posizioni. Però c'è anche la grande soddisfazione di avere lottato per un risultato importante - ha commentato Roberto Lacorte - Il podio era alla nostra portata, ma anche la vittoria. È il motorsport e queste cose possono succedere. La squadra nel suo insieme ha fatto un lavoro fantastico".


"Inoltre siamo riusciti a dimostrare che, con un regolamento che ci mette tecnicamente alla pari con i nostri avversari, il pacchetto squadra-piloti è più che valido - ha aggiunto Lacorte - Abbiamo deciso di proseguire fino in fondo per rendere onore a questa gara e a tutti coloro che hanno fatto il tifo per noi, concludendo sul traguardo la nostra prima partecipazione alla 24 Ore di Daytona".


Adesso si guarda alla nuova stagione, che porterà tante novità che verranno annunciate a breve.


Crediti foto: Fabio Taccola 

venerdì 29 gennaio 2021

Cetilar Racing pronta per la 24 Ore di Daytona


Daytona, 29 gennaio 2021 - Con le prove libere che hanno visto la Dallara LMP2 numero 47 del team Cetilar Racing chiudere con un miglior quarto posto giovedì con Antonio Fuoco e con il quinto di Giorgio Sernagiotto oggi, si respira ormai a pieni polmoni l'atmosfera della 24 Ore di Daytona che prenderà il via domani alle 15.40 ora locale, quando in Italia saranno le 21.40.

Dopo uno straordinario Roar Before the 24 della scorsa settimana, quando Roberto Lacorte e lo stesso Fuoco sono stati privati di una probabile vittoria nella qualifying race a causa di un problema allo sterzo sopravvenuto negli ultimi minuti, l'obiettivo pare chiaro.
Da parte di Lacorte, Fuoco, Sernagiotto e Andrea Belicchi c'è infatti l'intenzione di lottare per un podio che sarebbe eccezionale. Quanto per il fatto che questa è appunto l'ultima apparizione della gloriosa Dallara LMP2 numero 47, in precedenza già impiegata nella serie ELMS e poi nel Mondiale FIA WEC, nonché nelle ultime quattro edizioni della 24 Ore di Le Mans. Sia essendo il team Cetilar Racing l'unica squadra tutta italiana al via; un primato certamente storico per questa gara a stelle e strisce che si disputa nel medesimo format dal lontano 1966 e che giunge alla sua 59ª edizione.

"Giorgio oggi ha fatto un bel giro, stampando un ottimo tempo. Devo dire che ci voleva proprio - ha dichiarato Roberto Lacorte - Stiamo lavorando nella giusta direzione”.

"Sono molto contento delle libere perché ho trovato il giusto ritmo - ha commentato Giorgio Sernagiotto - Nell'ultima sessione disponibile sono riuscito a fare un bel tempo. In gara cercheremo di restare nel gruppo e di sfruttare ogni buona occasione. Sono piuttosto ottimista”.

"Direi che al momento è tutto Ok - ha aggiunto Antonio Fuoco - Abbiamo verificato nelle libere il lavoro fatto sulla vettura. Scopriremo domani dove siamo realmente. Speriamo di fare davvero una bella 24 Ore”.

"Le condizioni cambiano molto e di continuo, ma posso dire che la vettura è a posto. Su questo siamo certi", ha concluso Andrea Belicchi.

Per potere seguire dal vivo la gara, prima prova dell'IMSA WeatherTech Sportscar Championship, ci si può sintonizzare su Imsa Tv

Crediti foto: Fabio Taccola

domenica 15 novembre 2020

CETILAR RACING CONCLUDE IN BAHRAIN LA STAGIONE DEL FIA WEC. PROSSIMO OBIETTIVO LA 24 ORE DI DAYTONA 2021


Una stagione regolare, la prima per il team Cetilar Racing nel Mondiale FIA WEC, quella che si è conclusa in Bahrain. Nonostante un'evidente difficoltà tecnica della Dallara n.47 LMP2 nei confronti della concorrenza, l'unica squadra "all made in Italy" al via della categoria Sport Prototipi è riuscita a portare al traguardo tutte le otto gare del calendario centrando anche il settimo posto nella classifica riservata ai Team. 

Nella 8 Ore che si è disputata sul circuito di Sakhir, Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi hanno potuto ancora una volta vedere la bandiera a scacchi, pur concludendo in fondo per una serie di vicissitudini avute negli ultimi 60 minuti. Un risultato comunque positivo il fatto di essere giunti sino alla fine più che dignitosamente, se si considera che questa per la vettura della factory emiliana gestita dalla AF Corse era la pista in assoluto più ostica. 
E a tutto ciò va anche aggiunto un doppio imprevisto finale. Prima una sosta extra, a circa mezzora dalla conclusione, per l'esplosione di un disco dei freni. Poi la rottura dell'alternatore a 15' dallo scadere del tempo. Immediato in entrambi i casi l'intervento degli uomini della squadra gestiti dal capo meccanico Mario De Laurentiis, che hanno limitato al massimo la perdita di tempo. 


"Sapevamo che questo è il circuito dell'intero circus mondiale che meno si addice alla nostra Dallara. Abbiamo disputato una gara tutta incentrata sulla costanza ed il ritmo - ha commentato Lacorte, autore del conclusivo stint di guida che lo ha portato a vedere l'ultima bandiera a scacchi di questo 2020 - Nelle fasi iniziali la pista era parecchio sporca di sabbia, portata questa mattina dal vento. Una gara fisicamente dura, con un caldo torrido, per di più su un tracciato particolarmente guidato".

"Abbiamo tirato fuori il massimo da quello che disponevamo a livello tecnico, girando sul passo che ci aspettavamo, senza fare alcun errore. Un finale di stagione sicuramente positivo per noi", ha aggiunto Sernagiotto. 

"È stata una gara molto sofferta. Abbiamo dovuto gestire bene le gomme. La pista sapevamo che era per noi la più dura del Mondiale. Abbiamo fatto una fatica incredibile, stringendo i denti dall'inizio alla fine e dando come sempre il meglio. La rottura del disco dei freni e poi il problema all'alternatore ci hanno fatto perdere del tempo, non impedendoci fortunatamente di proseguire - ha commentato Belicchi - Complimenti a Roberto Lacorte, che ancora una volta ha fatto veramente bene. Sono sicuro che in futuro, con una squadra così, potremo raccogliere dei risultati importanti". 

Dall'esordio di Silverstone 2019, l'avventura del team Cetilar Racing nel Mondiale ha vissuto tanti momenti difficili, ma altrettanti straordinari. E tra questi c'è senz'altro il sesto posto di classe ottenuto proprio in Inghilterra ed il quinto messo a segno nella 6 Ore di Spa-Francorchamps lo scorso agosto, migliore risultato in assoluto. Ma anche la quarta partecipazione consecutiva alla 24 Ore di Le Mans, conclusasi con il decimo posto di classe ed il 14° nella classifica generale su un totale di 59 vetture al via. 
Nonostante le difficoltà del momento, il team Cetilar Racing ha voluto tenere fede al proprio impegno prendendo parte anche a questo conclusivo round svoltosi in Bahrain, su un tracciato appunto non "amico". Il tutto nell'ottica di un 2021 ricco di novità che verranno presto annunciate. Fra queste anche la partecipazione alla prossima edizione della 24 Ore di Daytona, che si disputerà alla fine di gennaio e segnerà anche l'ultima apparizione della Dallara LMP2 by Cetilar Racing. 

"La Dallara da qui volerà direttamente in Usa, a Daytona - ha spiegato Lacorte - Correremo in un campionato con un regolamento completamente differente, che va incontro alle caratteristiche della nostra vettura".

lunedì 24 febbraio 2020

FIA WEC/ PER CETILAR RACING BUONA PROVA A AUSTIN NELLA 6 ORE DEL COTA


Una 6 Ore del COTA regolare, quella che il team Cetilar Racing ha portato a termine centrando l’ottavo posto della classe LMP2 e l’11° assoluto. Il quinto degli otto appuntamenti del Mondiale FIA WEC 2019-2020, ha visto l’equipaggio composto da Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi concludere una gara sicuramente difficile, su un circuito, quello di Austin, di certo poco confacente alla loro Dallara #47 sotto l’aspetto tecnico gestita dalla AF Corse.
Per la quinta volta su cinque gare, l’equipaggio tutto italiano è riuscito ad arrivare fino in fondo, dando un’ulteriore prova di affidabilità. Dopo avere risolto un problema alle sospensioni anteriori evidenziatosi nelle prove libere, tutto è poi filato infatti liscio.

Notevole l’impegno di Lacorte, autore di un doppio ed estenuante stint di guida iniziale in cui ha anche recuperato una posizione adottando con il carico di benzina una soluzione di due gomme nuove davanti e due usate al posteriore, confermandosi in seguito anche il più veloce tra tutti i Bronze in pista con il suo migliore responso di 1’56”7. Il resto del lavoro lo hanno fatto egregiamente, come sempre, sia Sernagiotto che Belicchi.

“È stata la mia più bella gara di sempre. Oltre all’ottavo piazzamento ottenuto con Giorgio ed Andrea, sono orgoglioso di avere guidato per 84 giri, rimanendo al volante per un totale di due ore e 50 minuti sulle sei ore di gara, completando quattro stint e facendo segnare il miglior tempo tra i Bronze, a mezzo secondo dai piloti Pro. Il tutto con una vettura che su questo tracciato aveva delle difficoltà oggettive”, ha commentato Lacorte. 


Quella di Austin è stata dunque un’ulteriore prova di forza di piloti e team, in vista del prossimo appuntamento che si svolgerà sempre negli Usa: quello della 1000 Miglia di Sebring in programma sullo storico tracciato della Florida nel fine settimana del 18, 19 e 20 marzo. Poi si ritornerà in Europa per affrontare gli ultimi due round di Spa-Francorchamps e della 24 Ore di Le Mans, a cui il team Cetilar Racing prenderà parte per il quarto anno consecutivo.

Photo Credits: Fabio Taccola

martedì 18 febbraio 2020

FIA WEC/ CETILAR RACING TORNA IN PISTA PER LA 6 ORE DEL COTA


Austin, 18 febbraio 2020 - Dopo una pausa di 69 giorni, il team Cetilar Racing torna in pista nel Mondiale FIA WEC 2019-2020, la cui stagione riprende a pieno ritmo con la Lone Star Le Mans in programma questo fine settimana sul circuito di Austin.
La 6 Ore del COTA, quinto degli otto appuntamenti del calendario, sarà la prima delle due trasferte a stelle e strisce, precedendo la 1000 Miles of Sebring che si disputerà a marzo inoltrato, ultima delle tappe extra continentali prima del gran finale tutto europeo di Spa-Francorchamps e della 24 Ore di Le Mans, che rappresenterà il “clou” dell’intera annata e a cui Cetilar Racing farà la sua quarta apparizione di fila.

In Texas, Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi si alterneranno come sempre al volante della Dallara LMP2 n.47 gestita dalla AF Corse, puntando a confermare i buoni risultati evidenziati a Silverstone, dove è arrivato subito un sesto posto di classe, e poi al Fuji, a Shanghai e in Bahrain. Quattro le gare disputate e quattro le gare portate a termine dall’equipaggio “all made in Italy”. Tutto nel segno della continuità e dell’impegno di Cetilar Racing, che proprio recentemente ha incrementato la propria attività nell’ambito del motorsport riconfermando ed anzi ampliando il progetto di Cetilar Performance rivolto alla crescita dei giovanissimi, portando a sette il numero dei kartisti che vi fanno parte.

“Per me sarà la prima volta qui ad Austin e l’emozione è tanta - ha commentato Roberto Lacorte - Speriamo che sia freddo, in modo che le gomme possano funzionare al meglio sulla nostra vettura. Per il resto cercheremo di dare il meglio come sempre”.

“Siamo alla vigilia di questa prima gara dell’anno, anche se la stagione arriva al giro di boa. Il bilancio della prima parte è in generale positivo - ha detto Giorgio Sernagiotto - Cercheremo di inserirci nel gruppo. Avremo un handicap di gomme perché Michelin porterà delle mescole che non si adattano al nostro telaio, ma cercheremo di metterci una pezza noi col nostro lavoro”.

“Ad Austin ho già corso una volta. La pista è molto interessante e varia, con una serie di esse particolarmente veloci che assomigliano un po’ alle Becketts di Silverstone e l’aerodinamica vi gioca un ruolo importante. Un’incognita è quella delle temperature, perché la Michelin porterà delle mescole molto morbide. Con questo tipo di gomma, se in Texas non ci sarà veramente tanto freddo come dicono, la nostra Dallara potrebbe essere penalizzata”, ha aggiunto Andrea Belicchi.

La Lone Star Le Mans entrerà nel vivo sabato con le due sessioni di prove libere. Nella stessa giornata si svolgeranno le qualifiche: una sessione di 20 minuti con il semaforo verde alle 18.10, quando in Italia saranno l’1.10 di domenica mattina. Sempre domenica è in programma la gara, che scatterà alle 12 locali, alle 19 orario italiano, e verrà trasmessa in diretta Tv come sempre su Eurosport e Sportitalia, oltre che sul canale YouTube e sul sito ufficiale fiawec.com.

Photo Credits: Fabio Taccola

domenica 15 dicembre 2019

FIA WEC: CETILAR RACING CONCLUDE IN BAHRAIN UNA GARA (QUASI) REGOLARE


Sakhir, 14 dicembre 2019 - Tutto come da programma o quasi e ancora una gara portata a termine per il team Cetilar Racing. La 8 Ore del Bahrain, “giro di boa” del Mondiale FIA WEC, ha visto l’equipaggio formato da Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi tagliare il traguardo per la quarta volta sui quattro appuntamenti disputati, a conferma del passo costante della Dallara LMP2 n.47 gestita da AF Corse e del lavoro svolto dalla squadra e dai piloti, nonché a dispetto delle condizioni particolarmente difficili, sia per la fisionomia del tracciato che le temperature elevate.
Una gara fino a un certo punto regolare, quella che si è disputata sul circuito di Sakhir, ma non senza diversi fuori programma. Dopo avere limato diversi decimi nel corso delle qualifiche che hanno visto protagonisti Sernagiotto e Belicchi, al “pronti via” è stato Lacorte a scattare dal fondo dello schieramento per completare il primo stint.

Quindi, a salire in macchina sono stati in successione Belicchi e poi ancora Lacorte e Belicchi, il quale ha avuto un contatto con un’altra vettura ed è stato costretto a effettuare una sosta non prevista per sostituire il musetto. Alle 18 è stato di nuovo Lacorte a entrare nell’abitacolo per completare un ulteriore turno di guida, seguito ancora da Belicchi, che ha dovuto pagare un drive through per “pit-stop infringement”. A questo punto a entrare in pista è stato Sernagiotto, che ha sostenuto il primo dei suoi due doppi stint, inframmezzati da un turno di Belicchi a tre ore dalla fine. E proprio Sernagiotto, a 68 minuti dallo scadere del tempo, ha lamentato un “dechappamento” che lo ha portato a imboccare ancora una volta la corsia dei box quando non era stato previsto. All’arrivo, per la Dallara del team Cetilar Racing è così giunto un nono piazzamento di classe, dopo il sesto di Silverstone e il settimo del Fuji e di Shanghai.

Adesso seguirà una pausa di oltre due mesi, prima della Lone Star Le Mans che si svolgerà ad Austin, in Texas, il 22 e 23 febbraio, al posto della prevista tappa di San Paolo. Poi sarà la volta della 1000 Miglia di Sebring, sempre negli Usa, che precederà i due conclusivi round europei della 6 Ore di Spa-Francorchamps e della 24 Ore di Le Mans (a metà giugno), a cui il team Cetilar Racing prenderà parte per la quarta volta consecutiva. Poi si andrà direttamente alla stagione 2020/2021, il cui calendario è stato ufficializzato all’inizio di questa settimana con la novità esclusiva di Monza, che ospiterà il Mondiale per la prima volta a inizio ottobre.

Foto di Fabio Taccola




mercoledì 11 dicembre 2019

FIA WEC/ CETILAR RACING PUNTA SULLA STRATEGIA ALLA 8 ORE DEL BAHRAIN


> 11 dicembre 2019 - Il team Cetilar Racing è pronto ad affrontare l’unica 8 Ore del Mondiale FIA WEC in programma questo fine settimana in Bahrain. Sul circuito di Sakhir l’equipaggio formato da Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi ritorna in pista al volante della Dallara LMP2 n.47 gestita da AF Corse per il giro di boa della stagione 2019-2020, che giunge al quarto degli otto appuntamenti del calendario. Un calendario che ha subito un’importante variazione, visto che la tappa brasiliana di San Paolo è stata sostituita dalla Lone Star Le Mans che si svolgerà ad Austin (Texas) il 22 e 23 febbraio.

Dopo il sesto posto ottenuto nel round inaugurale di Silverstone ed il settimo messo a segno al Fuji e, nei primi giorni di novembre, a Shanghai, i tre piloti italiani puntano sulla strategia. Reduce dalla serata della Hall of Fame FIA di Parigi, Lacorte è consapevole che bisognerà lavorare soprattutto su questo aspetto. “È la prima volta che corro in Bahrain, una pista di cui ho sentito parlare e che presenta diverse incognite. So che ha un asfalto molto abrasivo, quindi prima di tutto sarà importante gestire al meglio le gomme, fattore che oltretutto sulla nostra Dallara risulta sempre particolarmente delicato. Il tracciato di Sakhir è molto interessante, anche se quelli davvero belli e affascinanti devono ancora arrivare, considerando che dopo il Bahrain andremo a Austin, Sebring, Spa e infine a Le Mans. Questa gara sarà importante per la sua lunghezza e quindi per tutti gli aspetti legati alla strategia di gara e per il fatto che si disputa quasi tutta di notte, una sorta di primo assaggio di quello che vivremo a giugno in occasione della nostra quarta 24 Ore di Le Mans”.

“Anche per me si tratta della prima gara su questa pista - ha aggiunto Sernagiotto - Sono particolarmente carico. Affronteremo con il solito spirito positivo una 8 Ore in cui cercheremo di sfruttare al massimo l’affidabilità della nostra vettura”.

Diversa la situazione per Belicchi, che conosce bene il tracciato del Bahrain. L’ultima volta che vi ha corso risale al 2016, nel TCR Series. Due anni prima, sempre nel Mondiale FIA WEC, vi conquistò un ottimo sesto posto assoluto e di LMP1, mentre nel 2012 concluse quinto. 

La 8 Ore del Bahrain inizierà giovedì con le prime due sessioni di prove libere che proseguiranno anche il giorno successivo con un terzo turno. Sempre venerdì, a partire dalle 16.40 ora locale (le 14.40 in Italia) sono in programma le qualifiche. La gara si svolgerà eccezionalmente sabato, con la partenza alle ore 15 (le 13 italiane) e la diretta dalle 17 alle 21.30 su Eurosport 2, con il commento di Marco Petrini e Nicola Villani.

Photo Credits: Fabio Taccola

lunedì 7 ottobre 2019

FIA WEC/ TRASFERTA DIFFICILE AL FUJI PER IL TEAM CETILAR RACING


    
6 ottobre 2019 - Non è stata una trasferta facile quella del Fuji, per il team Cetilar Racing. Il secondo degli otto appuntamenti del Mondiale FIA WEC, si è risolto per la squadra italiana con l'ottavo posto della classe LMP2. Un risultato che ha rispecchiato quello ottenuto nelle qualifiche di sabato, con la Dallara n.47 gestita dalla AF Corse e divisa da Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi costantemente in coda al gruppo, benché per la seconda volta consecutiva al traguardo. 

A condizionare l'andamento della gara è stato l'evidente "gap" tecnico della vettura della factory di Varano de' Melegari nei confronti della concorrenza, in un campionato in cui ha fatto il proprio debutto assoluto proprio nel precedente round di Silverstone. Ma anche tutta una serie di situazioni impreviste. 

A prendere il via è stato Lacorte, autore di un doppio stint iniziale abbastanza cauto ma esente da errori. Al 29° giro un inconveniente alle luci pioggia ha reso tuttavia necessaria la sostituzione dell'alettone posteriore, che è costata in tutto una quarantina di secondi. Quando è salito in auto Sernagiotto, la stessa pioggia ha iniziato ad intensificarsi gradualmente, con il pilota veneto che ha gestito bene questa fase particolarmente delicata. Quindi Belicchi ha completato un triplo stint finale, effettuando anche un passaggio ai box dopo avere avvertito qualcosa che non andava sulla sua macchina, perdendo ancora un giro.

"Sapevamo che qui al Fuji avremmo pagato un "gap" tecnico abbastanza importante nei confronti dei nostri avversari. Questi limiti ci hanno costretto a spingere quasi oltre il limite dall'inizio alla fine; una situazione certamente non positiva per noi - ha spiegato Lacorte - I tecnici della AF Corse stanno lavorando con il massimo impegno. In questa occasione eravamo anche fortemente penalizzati dalle mescole di tipo "A" che ha portato in pista la Michelin: una gomma che poco si adatta alla nostra vettura. In occasione dei test pre-campionato avevamo già visto che alla Dallara si adatta meglio la mescola "C", che avremo però a disposizione nei prossimi appuntamenti". 

"Dobbiamo essere pazienti - ha proseguito Lacorte - La scelta fatta a inizio anno è dettata dalla passione, dal cuore. Abbiamo voluto a tutti costi puntare su una macchina italiana, gestita dal miglior team di cui possiamo disporre e anche il "pacchetto piloti" credo sia quello ideale. Giorgio ha guidato in grande sicurezza nonostante le condizioni molto difficili. Andrea è sicuramente il Belicchi più veloce che abbiamo mai visto. Da parte mia cerco sempre di fare al meglio il mio lavoro e, nonostante una vettura mediamente più lenta di due secondi rispetto alle altre, sono riuscito a stare davanti ai piloti Bronze".

Tutto pertanto rimandato alla prossima tappa del calendario, quella che si disputerà nel weekend del 9 e 10 novembre in Cina, sul circuito di Shanghai.

Foto di Fabio Taccola

domenica 1 settembre 2019

A SILVERSTONE DEBUTTO POSITIVO PER CETILAR RACING NELLE QUALIFICHE DEL FIA WEC




> 31 agosto 2019 - Cetilar Racing ha fatto positivamente il proprio debutto nel Mondiale FIA WEC, centrando nelle qualifiche del primo appuntamento di Silverstone l’ottavo miglior tempo della classe LMP2. In Inghilterra, l’equipaggio formato da Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi ha completato una prima parte di weekend in costante crescita.
A dispetto del “gap” tecnico iniziale, di cui c’è perfetta consapevolezza, il team tutto “made in Italy” tecnicamente supportato da AF Corse ha lavorato in maniera impeccabile sulla Dallara #47, confidando in un buon passo gara per la 4 ore di domani.

“Sono estremamente soddisfatto delle qualifiche di oggi, perché abbiamo dato il meglio di questa prima parte del weekend - ha commentato Andrea Belicchi - Ciò vuol dire che il lavoro è stato svolto fino ad ora nella direzione giusta. Il risultato ottenuto oggi, obiettivamente va anche un po’ al di sopra delle aspettative. Non siamo al “top”, ma lo sappiamo. Però siamo anche consapevoli che il nostro “gap” dagli altri di solito si riduce in gara. Il passo c’è, anche con gomme vecchie e tanta benzina, e questo ci fa ben sperare”.

Domani la 4 Ore di Silverstone prenderà il via alle ore 13 CEST. Eurosport 2 coprirà l’evento in diretta dalle 15.50 alle 17.15, sempre ora italiana.

Photo Credits: Fabio Taccola